INCENDIO ERICE, TRANCHIDA PUNTA IL DITO CONTRO LA REGIONE

29 Giugno 2017

Tutta colpa della Regione e del suo malgoverno delle aree demaniali di competenza. L’ex sindaco di Erice Giacomo Tranchida apre lo scontro, ma prima raccolta il “film” di un disastro ambientale. L’incendio che ha colpito duramente la Montagna di Erice lo scorso martedì ha avuto come suo punto di partenza la zona del Demanio dell’Aeronautica nella zona di Raganzile. Le fiamme che hanno poi raggiunto i primi tornanti della strada provinciale Martogna e poi tutto il resto sono stati fronteggiati con i mezzi dei Volontari di Protezione Civile Comunale e da un “modulo” della Forestale. Non è stato possibile invece attivare l’autobotte 1 della stessa Forestale perché fuori uso da giorni. In seguito c’è stato anche l’intervento dei Vigili del Fuoco. Ieri, l’allarme lanciato per un focolaio all’interno di una legnaia della Forestale ha registrato l’intervento dei primi canadair dopo un’ora e quaranta minuti. E’ il racconto dell’incendio che ha devastato Erice dell’ex sindaco Giacomo Tranchida che ha voluto inoltre sottolineare che era ed è vigente una sua ordinanza (2008) che “impone a privati e soggetti pubblici la realizzazione di adeguate fasce parafuoco, nonchè ai vigili urbani di controllarne l’ottemperanza e contestarne, in tutte le sedi, l’eventuale inadempienza”. Tranchida tiene a sottolineare che si tratta di “una procedura attiva e corrente”. Da qui l’accusa: “il fuoco proveniente da aree demaniali”, che il vento forte ha propagata su pezzi importanti della Montagna. L’ex sindaco chiede l’intervento della Magistratura per verificare se c’è “chi poteva e non ha fatto, o non ha potuto o voluto fare”. Tranchida è pronto a schierarsi al fianco del neo sindaco Daniela Toscano perchè ha già messo in stato d’accusa la Regione che non avrebbe custodito e gestito, com’è giusto fare, il suo demanio percorso dall’incendio – sicuramente doloso -, causando “danni materiali ai patrimoni privati”. Il riferimento è a case e giardini. Ma anche “danni immateriali a migliaia di cittadini ericini”.

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