SALONE: “SONO IL DELFINO DI FAZIO. ANDIAMO AVANTI”

20 Maggio 2017

Francesco Salone assume “ufficialmente” il ruolo di “delfino” di Mimmo Fazio. Ha deciso di farlo con una nota stampa: “Io ci sono. Faccio mio il motto lanciato da Mimmo Fazio a inizio di campagna elettorale. Io, Francesco Salone, ci sono. E ci sarò nel prosieguo di questa campagna elettorale perché conosco Mimmo Fazio, perché mi sento politicamente ed anche umanamente legatissimo a lui al punto che, esagerando e malignando, qualcuno mi ha voluto definire il suo <<delfino>>. Oggi sento il dovere di essere all’altezza di questa esagerazione e quindi affermo con forza che Io ci sono. Vicino a Fazio più di prima, con ancora più convinzione a sostenerne l’elezione a sindaco e a impegnarmi nella campagna elettorale, e come me sono certo ci sono tanti altri cittadini trapanesi convinti della forza e della rettitudine di Fazio”. Salone entra anche nel merito dell’inchiesta, delle notizie che filtrano dagli organi d’informazione: “Davvero si può immaginare che Mimmo Fazio si sia fatto corrompere per qualche biglietto gratis per l’aliscafo e per una macchina in prestito? Fazio è il sindaco che ha gestito milioni di euro negli anni della sua amministrazione senza mai ricevere un avviso di garanzia. Da Mimmo Fazio ho imparato ad agire sempre nel giusto e per il bene della collettività, in questo mi sento il suo delfino. Io sono convinto dell’estraneità ai fatti contestatigli: il tempo e la magistratura faranno chiarezza sulle vicende criminose e Fazio ne uscirà indenne. Nessuno ci fermerà, neppure questa indagine che, sono convinto, non riduce le potenzialità della candidatura di Mimmo Fazio, perché la misura cautelare non è una condanna”. Il consigliere uscente e candidato conclude con un appello a continuare la campagna elettorale: “A noi rimane solo un unico modo per stargli accanto: continuare la campagna elettorale, non fare morire il motivo più alto della politica. Il confronto democratico oggi è ancor più importante in una città disorientata da quanto accaduto in quarantotto ore. Che gli avversari ci battano alle urne se ne hanno la forza e il consenso”.

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