“Sento il dovere, in questo momento, di sospendere ogni mia personale attività di campagna elettorale, torno amareggiato a Roma per onorare, come di consueto il mandato parlamentare, poichè ritengo che, pur essendo stato assolto da ogni accusa anche in appello, non potrei condurre le opportune iniziative con questo carico d’infamia scaricatomi addosso!”. E’ la reazione del senatore Antonio D’Alì alla richiesta di soggiorno obbligato a Trapani che è stata fatta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. L’udienza per le misure di prevenzione si terrà a luglio. D’Alì avrebbe dovuto proseguire la sua campagna elettorale in condizioni di assoluta incertezza. Da qui la decisione di fermarsi. D’Alì è a Roma con i suoi avvocati e sta per incontrare Silvio Berlusconi ed il vertice di Forza Italia. Il provvedimento è stato notificato ai suoi avvocati, Gino Bosco, Stefano Pellegrino ed Arianna Rallo, un’ora e venti minuti dopo la chiusura del termine per presentare le liste che scadeva ieri alle 12. Per i magistrati della DDA il senatore è socialmente pericoloso. Accusa che il senatore non riesce a mandare giù e che respinge con forza: “Io sarei <<socialmente pericoloso>>! Per mia sventura io sono solamente <<politicamente da abbattere>>! Lascio ogni valutazione alla capacità di giudizio e di reazione dei trapanesi”. La sua reazione continua con una sorta di testamento politico alla città: “Affido il prestigioso bagaglio di idee e di entusiasmo nelle mani del mio partito e di tutti i candidati del mio saldo schieramento e nel cuore delle donne, degli uomini e dei giovani che si sono già con me ufficialmente dichiarati, persone tutte di grandi e indiscutibili qualità morali ed intellettive, che meritano di poter godere del consenso elettorale dei cittadini trapanesi”. D’Alì parla, senza mezzi termini, di “persecuzione giudiziaria”. Ed aggiunte: “Due volte assolto e nuovamente aggredito!”. Per il senatore forzista non ci sono dubbi: “Il messaggio è inequivocabile: al di fuori del percorso elettorale democratico qualcuno vuole e può far sì che io non possa impegnarmi come sindaco nel far diventare Trapani la città civile ed all’avanguardia per la quale ho sempre disperatamente lottato. Quella Trapani del futuro già entrata nei sogni dei trapanesi appena pochi giorni dopo l’inizio della mia campagna elettorale. Il continuo attacco alla mia dignità dovrebbe allarmare tutti, solo chi ha interesse a non vedere e capire può non chiamarla una persecuzione che non trova la fine neppure dopo le sentenze di assoluzione. Persecutori e detrattori di un innocente da un lato, avversari senza speranza e adusi alle vie traverse dall’altro, ansiosi del potere in questa mortificata città potranno forse gioirne, e, se mai dovessero averne il consenso, si accomodino pure”. La campagna elettorale per eleggere il nuovo sindaco di Trapani dovrà dunque fare a meno di D’Alì. Il parlamentare trapanese parla di candidatura sospesa ma difficilmente ci saranno le condizioni per un impegno diretto dell’esponente di Forza Italia. Presentate liste e candidature non potrà esserci un ritiro formale della candidatura. Sarà invece sostanziale. Così facendo rimarranno in corsa le liste e lo stesso D’Alì senza tuttavia essere protagonista della sfida elettorale.
DDA PALERMO: “SOGGIORNO OBBLIGATO PER D’ALI'”. IL SENATORE: “E’ UNA PERSECUZIONE. SOSPENDO LA CAMPAGNA ELETTORALE”
18 Maggio 2017
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