Guido Bertolaso farà parte della “squadra” del senatore Antonio D’Alì. Il parlamentare trapanese potrà contare sull’ex direttore della Protezione Civile se i trapanesi gli consegneranno il lasciapassare per governare la città di Trapani. Non farà l’assessore ma andrà a riempire uno dei tasselli del mosaico che D’Alì intende porre per sostenere l’amministrazione con una serie di organismi e la collaborazione di alcune personalità del mondo delle professioni e dell’impresa. D’Alì ha voluto sottolineare che la scelta di Bertolaso ha una sua storia e non è dunque una trovata propagandistica. Il nome di Bertolaso è infatti legato alla Coppa America e qui – in attesa di poter scrivere un libro sull’argomento – il senatore ha voluto fare chiarezza: “I soggetti attuatori degli interventi che hanno reso possibile la Coppa America sono stati la Prefettura che ha gestito gli appalti che erano del Comune e l’Autorità Portuale tramite la Protezione Civile. La Regione ha poi fatto la sua parte con un contributo straordinario per l’organizzazione. Nessun altro può dire di avere fatto qualcosa. Io posso di dire di aver fatto le proposte e di averne discusso con il Presidente Berlusconi ed il Ministro Lunardi”. D’Alì di quella fase importante per la città vuole recuperare “la fiducia che abbiamo avuto in noi stessi, che la città ha avuto in se stessa. Vorrei ripartire da quella capacità che abbiamo avuto di sfidare il mondo e non per sfidarci tra quartieri”. Il senatore pone sulla sua candidatura a sindaco anche un obiettivo politico: “La forza autonoma della città dovrà portarci a creare una nuova classe dirigente. E’ un limite che dobbiamo superare, forse anche un po’ per colpa mia, ma non ho mai avuto strumenti diretti per poter favorire il ricambio generazionale”. Giovani e professionalità che dovranno mettersi a disposizione della città per affiancare l’amministrazione. D’Alì ha annunciato una serie d’iniziative che metterà in campo: il garante della solidarietà, il custode del verde, la consulta della bellezza della città, l’associazione dei trapanesi nel mondo e l’associazione di chi ama Trapani nel mondo. Ed ancora: la consulta delle professioni locali, il tavolo tecnico scolastico e la Fondazione per gestire Luglio, Biblioteca Fardelliana e tutti gli enti culturali del territorio. Tra gli obiettivi del senatore quello di coinvolgere 50-60 professionalità della città. La sintesi del senatore è chiara: “Da soli non si va da nessuna parte. La mia amministrazione sarà collegiale. D’Alì punta sul personale del Comune: “Prima di tutto il rispetto umano. I dipendenti del Comune vanno poi motivati. Bisogna indicare gli obiettivi da raggiungere e fornire gli indirizzi. Nella mia breve esperienza alla Provincia regionale ha cercato in tutti i modi di valorizzare le risorse interne. Il nostro progetto è ambizioso ma nello stesso tempo dovremo assicurare l’efficienza dei servizi. Per me questa è una precondizione. Il Comune dovrà funzionare come un orologio svizzero ma coivolgendo tutte le sue risorse”. Il senatore non ha ancora messo in moto la sua macchina elettorale e, nell’incontro di stamattina con i candidati al consiglio, alla presenza, seppure fugace, del coordinatore regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichè, ha voluto sottolineare che per lui la campagna elettorale deve essere “breve ma efficace”. Per arrivarci con il programma e le 100 idee per la città sta anche facendo un po’ di conti: “Mi sono stupito anch’io. Sto verificando quante risorse finanziarie sono arrivate in provincia di Trapani non dico per me ma su mia proposta. Siamo arrivati a 400 milioni di euro. D’Alì è tornato a parlare del nuovo ospedale: “Riteniamo che sia utile e che deve essere realizzato. Le risorse arriveranno dallo stesso patrimonio immobiliare dell’ASP trapanese. C’è il terreno, che non vedo perché non debba essere messo a disposizione del progetto, magari per lasciarlo in affitto a qualche pecoraio. Sapete qual è il rischio? Che i beni dell’ASP, quasi tutti inseriti nell’elenco delle dismissioni da parte della Regione, vengano venduti e che i soldi finiscano da qualche altra parte per finanziare la sanità siciliana. Devono invece essere utilizzati per il nuovo ospedale”. Il terreno di proprietà dell’ASP è in contrada Paneperso. Il senatore risponde indirettamente ad una domanda che era stata posta, in particolare dal candidato sindaco di Erice Maurizio Sinatra, sulla destinazione dell’attuale Ospedale che dovrebbe cedere il passo a quello nuovo: “Si può pensare ad un cambio di destinazione d’uso che dovrà essere concordato con il Comune di Erice. Ecco perché è importante che ad Erice vinca Luigi Nacci. Assieme a lui ed all’ASP decideremo cosa fare del Sant’Antonio Abate”. Patrimonio immobiliare da non toccare anche per quanto riguarda la vertenza Ferrovie. “Non si tocca”, ha ribadito D’Alì che ha poi auspicato un ruolo di primo, anche di capofila, del Comune di Trapani nella gestione del rilancio dell’aeroporto di Birgi.
TRAPANI, D’ALI’ GIOCA LA SUA PRIMA CARTA. E’ BERTOLASO
29 Aprile 2017
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