CASTELVETRANO, POMPEO: “MI CANDIDO PER RIPRENDERE IL FILO SPEZZATO NEL 2012”

8 Aprile 2017

“Rispettiamo il lavoro della commissione prefettizia e rispetteremo la sua decisione, ma abbiamo anche la responsabilità di andare avanti e di dare risposte concrete alla città”. Gianni Pompeo è pronto alla nuova sfida. “Il sindaco lo so fare”, ha detto stamattima in conferenza stampa. L’incontro con i giornalisti si è tenuto nel suo comitato elettorale di Piazza Matteotti. Non sarà soltanto un comitato elettorale ma un vero e proprio quartier generale della sua candidatura con tante lavagne che oggi avevano soltanto i capitoli di un programma che Pompeo intende definire “dopo una fase di ascolto dei cittadini”. Pompeo il sindaco lo sa fare perché “l’ho già fatto. Per un breve periodo nel 1992. Lasciai dopo un’operazione antimafia ed assieme al consiglio, il sindaco veniva eletto dai consiglieri evitammo l’onta del commissariamento per mafia che invece colpì altri Comuni che seguirono un’altra strada”. Poi due mandati consecutivi con l’elezione diretta del sindaco. Ma Pompeo torna sulla questione mafia: “Devo dire che da sindaco non ho mai avvertito la sua presenza. Ho denunciato degli episodi e di me si parlava come di un morte che cammina in alcune intercettazioni telefoniche, ma noi siamo sempre andati avanti per la nostra strada”. E l’ex sindaco che punta a esserlo ancora una volta vuole riprendere “un cammino che si è fermato nel 2012. Da quel momento è cambiato davvero poi ed è dunque da lì che dobbiamo riprendere per rendere questa città normale”. Pompeo svela un retroscena: “Il primo a spingermi verso una ricandidatura è stato Vito Li Causi. Non stava più bene ma quando si parlava di politica gli occhi gli si illuminavano. Ed è importante che ci sia qui con noi la figlia Valentina e che il movimento Castelvetrano Avvenire sia qui”. C’era anche l’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi. “Sono qui- ha detto – per Castelvetrano e per il mio amico Gianni. Ho sempre apprezzato la sua passione civile. E’ sempre stato uomo terzo e la sua azione politica è stata improntata alla trasparenza e all’onestà. Sarò qui, con una presenza maggiore, visto che abbiamo concluso un lavoro importante che ha ridisegnato la sanità siciliana e Gianni mi è stato di grande aiuto con i suoi suggerimenti. Sono al suo fianco anche pronto a fare il porta a porta per parlare con i cittadini di Castelvetrano”. Pompeo, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha provato a disinnescare alcune micce: “Conosco la mia città. Starò attento. Enrico Adamo è stato assessore in una mia giunta. Mi venne segnalato dal Pdl ed io accettai perché era un giovane laureato ed impegnato. Controllavo quasi tutto, leggevo tutte le delibere ed i provvedimenti dei dirigenti e per quanto riguarda Adamo posso affermare che non si è reso mai protagonista di iniziative che potevano far pensare ad eventuali infiltrazioni mafiose. Dico anche che un amministratore va tutelato. Ci può essere un sistema di relazioni e di comunicazioni che può aiutarlo nella sua azione di governo, penso, ad esempio, ad informative riservate che potrebbero arrivare dalle istituzioni competenti”. Diretto ed anche polemico sul Piano regolatore generale: “Il presidente della commissione Urbanistica che si è occupato del Prg è il mio competitor. Se gli uffici non hanno inserito nessuna delle modifiche che erano state proposte dalla commissione ci sarà pure un motivo. Il Prg va modificato anche in relazione al Piano Paesaggistico ed è quello che faremo”. Diretto anche sul problema dell’abusivismo, di Triscina, in particolare: “Stiamo parlando di case costruite 40 anni fa. Mi chiedo perché, in quella fase, non sono mai stati attivati i controlli. Sono contro ogni forma di abusivismo ma non mi si venga a dire che ci sono stati interessi mafiosi perché non è vero. Sono le case al mare di chi era emigrato e dopo essere tornato a Castelvetrano ha deciso di costruire la casa al mare per i figli. Ci sarà pure la villa ma si tratta soprattutto di case normali. Non ci sono state speculazioni mafiose. Il Comune può fare poco, o meglio può fare la sua parte per sollecitare il legislatore a trovare una soluzione. All’Ars ci hanno provato più volte senza mai riuscirci. Io posso assicurare che se ci sarà uno spiraglio tra le leggi interverrò per quanto di mia competenza”. Pompeo ha risposto anche alle perplessità sulla sua candidatura espresse dall’ex assessore Paolo Calcara: “Sono d’accordo con lui, anch’io avrei voluto una candidatura più giovane, ma ho dovuto prendere atto che veniva chiesta la mia presenza e mi sono messo a disposizione. Non avevo alcuna velleità di fare il candidato sindaco, al massimo avrei potuto ritornare a discutere di un obiettivo non raggiunto, quello dell’Ars. Obiettivo sfumato anche per gli 800 voti che Errante diede a Marrocco”.

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