La richiesta è chiara. Fuori dalle righe e dal galateo istituzionale è pressoché questa: “Datevi una mossa”. Da Roma a Palermo, dal Ministero dell’Ambiente alla Prefettura, passando per la Regione ed il Comune. “Ciascuno per le proprie competenze”, si legge nell’ennesima nota del Coordinamento Territoriale Filiera Ittica di Mazara del Vallo. E ciascuno per le proprie competenze dovrebbe dare il suo contributo per avviare i lavori di dragaggio del porto Canale. Lo scorso 2 marzo, a Roma, al Ministero dell’Ambiente, è stata archiviata una delle questioni più spinose. Il parere dell’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente, che ufficialmente viene considerato “congelato”, nei fatti, è stato estromesso dalla discussione per poter andare avanti. Ma il porto rimane ancora senza opere di dragaggio ed il Coordinamento è tornato ad incalzare le istituzioni. Del Coordinamento fanno parte: Confederazione Imprese Pesca -Federpesca, Distretto della Pesca e Crescita Blu, Co.Ge.P.a. Mazara, Federazione Imprese Pesca Mediterranea-Coldiretti, Fiume Mazaro-UNCI Pesca, O.P. Il Gambero e la Triglia
del Canale, FAI-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL. La loro azione di pressione ha un obiettivo chiaro ed articolato: “La riaffermazione della dignità di tutti gli armatori, pescatori ed operatori marittimi e portuali che subiscono da anni una insopportabile ingiustizia: la privazione della fonte principale di vita per loro e le loro famiglie, cioè l’uso del porto di Mazara, che ha contribuito al prosciugamento economico e sociale dell’intera città”. In attesa di una risposta il Coordinamento ha confermato lo stato di agitazione degli operatori della pesca e delle maestranze.
MAZARA, COORDINAMENTO FILIERA ITTICA: “DATEVI UNA MOSSA PER IL PORTO CANALE”
7 Marzo 2017
Notizie Correlate