Il tonno è rosso ed anche l’allarme lanciato dalla senatrice del Pd Pamela Orrù. Il governo non risponde ad una sua interrogazione che intende fare chiarezza sulla ripartizione delle quote tonno assegnate dall’Unione Europea all’Italia. Non ci sarebbe spazio per la Sicilia nelle scelte del governo Gentiloni. Neanche una quota per la tonnara fissa di Favignana che rimarrebbe con la pesca sperimentale. Si calano le reti, si prendono i toni e si ributtano in mare. Attrazione turistica scontata, economia pari a zero. La senatrice ha provato più volte a fare chiarezza sul punto ma finora s’è trovata di fronte un muro, spesso fatto di silenzi. La parlamentare Dem ha così deciso di farsi sentire in Aula: “E’ stato un passaggio obbligato dato che non è possibile accettare da parte del Ministero la totale mancanza di interesse nei confronti non solo della problematica ma anche di un territorio, il mio territorio, che ha una tradizione importante legata alla pesca del tonno e alla sua lavorazione, che fanno parte, da generazioni, anche del patrimonio culturale e storico della popolazione trapanese”. Nessuna quota finora pur in presenza di un aumento del 20% delle quote tonno destinate all’Italia e che il Ministero delle Politiche Agricole dovrà presto ripartire fra tutte le regioni dove si pratica la pesca del tonno. Il sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto ha voluto affondare il colpo dopo avere ringraziato la senatrice Orrù per il suo intervento a Palazzo Madama. Il primo cittadino ha così deciso di giocare a carte scoperte sull’aumento delle quote per l’Italia e sulle tonnare fisse: “Una notizia che ci aveva fatto ben sperare salvo apprendere, qualche settimana fa, che la Sardegna, grazie a un emendamento dichiarato ammissibile dalla commissione del Senato, è pronta ad ottenere più quote di tonno rosso: dieci per l’esattezza, nell’ambito di una vertenza portata avanti nel tempo e che adesso sfocia nella creazione di una nuova categoria di beneficiari dei permessi di pesca del tonno rosso denominata <<Artigianale regione Liguria e Sardegna>>”. Questo è il nuovo punto critico, mentre quest’altro è l’obiettivo dichiarato dell’amministrazione comunale: “L’obiettivo di Favignana, già avviato nei mesi scorsi con la fase sperimentale e scientifica, è quello di ottenere finalmente la quota, ridando vita alla tonnara. Eravamo e vogliamo essere fiduciosi affinché le nostre istituzioni tutte si impegnino per sostenere tale richiesta riconsegnando alla Sicilia l’importante opportunità di pescare a mezzo tonnara fissa, che in questo momento sembra essere lasciata solo alla Sardegna. Facciamo appello anche all’assessore regionale alle Risorse Agricole e al Ministro dell’Agricoltura per far sì che Favignana possa avere finalmente la quota tonno a partire dalla campagna di pesca 2017”. Pagoto va al sodo: “Si tratta di un progetto che trova fondamento nel riuscire a dare lavoro diretto a più di cento persone, dalla preparazione delle strutture alla lavorazione del pescato, e indiretto, grazie all’attrazione turistica, con la capacità di favorire l’indotto, non solo albergatori e ristoratori”.