Schermaglie procedurali prima di pasare al voto sulla decadenza da consigliere dell’ex sindaco Mimmo Fazio. Sotto tiro il segretario generale Raimondo Liotta. Il capogruppo di Forza Italia Giuseppe Guaiana avrebbe voluto una risposta netta e secca alla domanda: “Si vota a scrutinio palese o segreto?”. Risposta secca e netta che non è arrivata: “Non compete al segretario”, ha argomentato Liotta che ha invece letto regolamento e procedure per il voto. “Decide sulla votazione il presidente del consiglio”, ha aggiunto il segretario. “A conclusione dei lavori – ha replicato Guaiana – invieremo una nota all’albo dei segretari comunali ed alla Procura dela Repubblica”. Anche in quella che può essere considerata la terza ed ultima fase della causa d’incompatibilità di Fazio per la vicenda Dolce è stato posto il problema del voto segreto. La richiesta è stata poi formalizzata da 10 consiglieri: Guaiana (Forza Italia), Ruggirello (Forza Italia), Sveglia (ex Articolo 4), Lamia (Forza Italia), Peralta (Forza Italia), Mangano (ex Articolo 4), Giarratano (indipendente), D’Angelo (Noi con Salvini), Grignano (Pd), La Porta (ex Articolo 4). Proposta messa ai voti ed approvata con 16 voti a favore (presidente Bianco, Guaiana, Ferrante, Cafarelli, Andrea Vassallo, Mangano, Sveglia, Grignano, Colbertaldo, La Porta, Briale, Ruggirello ’58, Lamia, Giarratano, D’Angelo e Peralta) ed 11 astenuti (Giovanni Vassallo, Salone, Abbruscato, Fazio, Mannina, Carpitella, Pumo, Guarnotta, Nino Bianco, Ruggirello ’53, e Ravazza). L’aula si apppresta dunque a votare la decadenza di Fazio a scrutinio segreto.
TRAPANI, DECADENZA FAZIO, VOTO A SCRUTINIO SEGRETO E POLEMICHE
13 Febbraio 2017
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