TRAPANI, CONSIGLIO/3: FAZIO ATTACCA: “E’ UNA MANOVRA POLITICA”

23 Gennaio 2017

L’ex sindaco Mimmo Fazio, prima del voto finale sulla sua incompatibilità alla carica di consigliere, è tornato a sconfessare l’atto deliberativo che è poi stato poi votato a scrutinio segreto: “E’ destituito di fondamento”. Le sue ragioni erano contenute nelle controdeduzioni che ha consegnato all’aula. Per l’onorevole Fazio non c’è mai stata alcuna incompatibilità e non può esserci perché vengono escluse dalle cause di incompatibilità “le controversie insorte per il perseguimento degli interessi generali e non già per fini personali dell’eletto, per cui sussiste tutte le volte che l’amministratore abbia agito nell’interesse pubblico, indipendentemente dal tipo di mandato per il quale é insorta la controversia”. “Ed è quello che ho fatto – ha aggiunto in aula – scontrandomi con Dolce”. L’ex presidente dell’ATM, dopo la condanna di Fazio per tentata violenza privata, ha chiamato in causa l’ex sindaco in sede civile, chiedendo un risarcimento danni di 200 mila euro. La sentenza di primo grado ha respinto la richiesta di Dolce che ha presentato ricorso in appello: prima udienza il prossimo 7 giugno. L’ex presidente dell’ATM ha anche chiesto al Comune di garantire, in solido, se in caso di setenza a suo favore Fazio non dovesse pagare. L’ha potuto fare perché Fazio ha agito nella qualità di sindaco nella vicenda che ha poi avuto il suo atto finale con la sentenza di condanna dell’attuale onorevole. “Proprio perchè ho agito nell’interesse del Comune, fatto riconosciuto in sentenza non c’è alcuna incompatibilità”. Fazio, prima del voto, ha sfidato l’aula: “In merito all’esclsuone dell’eventiale incompatibilità doete dirmi voi cosa dovrei fare più di quello che ho fatto. Ho presentato un atto unilaterale d’obbligo ed in più ho dato la mia disponibilità ad una fidejussione in garanzia. Pagherei, in caso di condanna, tutto io. Mi chiedo cosa possa fare di più e sono qui pronto ad ascoltare cosa ritenete che si possa fare oltre”. Fazio ha poi puntato la sua attenzione sul voto palese e sulla precedente votazione quando il presidente Bianco gli ha chiesto di lasciare l’aula prima della votazione. “La legge – ha sottolienato più volte Fazio – prescrive il voto palese. Se il presidente Bianco seguirà altri percorsi mi tutelerò in altre sedi”. L’ex sndaco, anche nella sua memoria, ha sottolineato che si tratta di “una manovra politica che tenta d’impedirmi di candidarmi a sindaco della città. E’ stata strumentalizzata a fini politici una vicenda  che non aveva e che non ha nulla di politico”. Il consiglio di stasera ha avuto come segretario di seduta Francesco Guarano, che ha sostituito Raimondo Liotta colpito da un lutto familiare. L’aula prima di affrontare la vertenza incompatibilità ha osservato un minuto di raccoglimento per le vittime di Rigopiano e per il lutto che ha colpito il segretario Liotta.

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