CASTELVETRANO, OPERAZIONE ANTIMAFIA “ERMES 2”. CERCHIO SEMPRE PIU’ STRETTO SU MESSINA DENARO

20 Dicembre 2016

Asse di ferro tra le famiglie mafiose di Castelvetrano e Mazara del Vallo. L’operazione “Ermes 2”, conferma un legame forte ed articolato che le forze dell’ordine stanno tentato di scompaginare con arresti e sequestri di beni. La Polizia ha psoto così un altro tassello nel mosaico che dovrà completarsi con la cattura del superlatitante Matteo Messina Denaro. Boss che ha sempre saputo di poter contare su un altro boss, l’anziano Vito Gondola, choamato a far quadare i conti tra i prestanome di patrimoni messi a disposizione di Messina Denaro. Ancora appalti in prima linea, due in particolare, quello per il parco eolico nel Comune di Mazara del Vallo e l’altro per la megaristrutturazione dell’ospedale Abele Ajello. “Ermes 2” ha portato a 4 arresti ed a 7 obblighi di dimora. Fari puntati sugli imprenditori Carlo e Giuseppe Loretta che avrebbero ottenuto in subappalto per qualche mese lavori all’ospedale mazarese. La loro azienda venne però messa fuori gioco da una misura interdittiva antimafia della Prefettura. Sulla ditta in questione è intervenuto il vetice dell’Azienda Sanitaria provinciale che ha voluto sottolineare che “il subappalto alla ditta, indicata come legata a Cosa Nostra, è stato revocato dall’ASP già due mesi prima dell’interdittiva antimafia della  Prefettura, sulla base di timori emersi in alcune notizie di stampa. Tale ditta lavorò solo circa un mese in cantiere. Nel seguire i lavori il settore tecnico dell’ASP ha sempre operato in accordo con la Prefetttura di Trapani”. Tra gli arrestati anche Epifanio Agate, figlio del boss, scomparso, Mariano. Accusato d’intestazione fittizia di beni, tra gli altri, e con la misura dell’obbligo di dimora c’è il giornalista del “Giornale di Sicilia” Filippo Siragusa che ha già voluto dire la sua con un post su Facebook, che ha pubblicato nella sua bacheca: “Ci sono momenti nella vita in cui ti arrivano dei colpi che non ti aspetti. Avrò modo di chiarire ogni cosa ai magistrati .Ho fiducia in loro e sono certo che presto sarà tutto chiarito in merito alle accuse che mi sono state rivolte .Dire altro in questo momento non serve .E ‘ un momento difficile per me e per i miei cari. Questo territorio mi conosce da troppi anni e sa come ho sempre agito come giornalista e lavoratore precario”. Siragusa, nel suo post, ha anche fatto gli auguri di Buon Natale. I provvedimenti restrittivi chiesti ed ottenuti dalla Direzione Distrettuale Antimafia ruguardano anche Angelo Castelli, Paola Bonomo, Andrea Alessandrino, Nicolò Passalacqua, Francesca Mangiaracina, Rachele Francaviglia e Natalija Ostashko. Sequetstrate anche 3 imprese considerate al servizio di Cosa Nostra. L’operazione scattata stamattina all’alba è la prosecuzione di quella che nell’agosto dell’anno scorso portò all’arresto di fedelissimi e di “postini” del superlatitante.

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