ASSEMBLEA SICILIA FUTURA/1, CARDINALE: “PATTO DI FINE LEGISLATURA ALL’ARS”

5 Novembre 2016

“Va fatta una verifica”. Totò Cardinale sceglie Castelvetrano e l’assemblea provinciale del suo movimento per lanciare la sua proposta alla maggioranza che sostiene il governo del presidente Rosario Crocetta. Per il leader di Sicilia Futura “il prossimo anno sarà difficile. Serve un patto di fine legislatura da costruire assieme alle altre forze di maggioranza e da proporre all’opposizione. Dobbiamo sfidarla per farla uscire allo scoperto. E’ facile giocare sul tanto peggio tanto meglio. Ci faremo propmotori di questa iniziativa non perchè ci sentiamo più bravi degli altri ma perchè serve alla Sicilia. Senza queste garanzie ogni disattenzione, ogni omissione sarebbe colpevole”. Cardinale ha anche confermato il via libera di Sicilia Futura ad un patto di consultazione permanente con il Pse all’Ars: “Sarà un confronto continuo tra i nostri otto deputati ed i quattro del Psi, ma siamo anche aperti al confronto con gli amici del Nuovo Centrodestra e dell’Udc. Abbiamo un compito che ci è stato affidato dallo stesso Pd, di cui sono uno dei fondatori. Compito che ci è stato assegnato prima da Bersani ed ora da Renzi. Nel Mezzogiorno ed in particolare in Sicilia c’è chi apprezza e segue Renzi ma non vuole entrare nel Pd. Noi siamo lo strumento per dialogare con quest’area”. Grande impegno di Sicilia Futura per il Sì al referendum: “Dobbiamo fare la nostra parte e spiegare cos’è il referendum e per cosa si sta votando, ma è anche bene dire che se vince il No, vince Grillo. E’ infatti l’unica proposta politica forte, con tutto quello che ne potrebbe conseguire”. Il Patto di fine legislatura da proporre alla maggioranza ed a Crocetta viene affiancato da un riconoscimento al presidente: “Crocetta avrà fatto tanti errori ma ha trovato una situazione difficile. Si è dovuto fare carico di 10 ann di governi che non hanno certo migliorato le condizioni della Sicilia. Mi ha assicurato che sarà trovata entro la fine dell’anno una soluzione per i precari degli enti locali, ci sono i soldi per poterlo fare. Ci sono i fondi per gli investimenti pubblici, miliardi di euro che possono essere messi in moto. Ecco perché serve il patto di fine legislatura”.

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