BIRGI/2, PINO PACE: “TRE CONDIZIONI PER FARE CHIAREZZA SULL’AEROPORTO”

3 Novembre 2016

“Se la Regione non fa l’aumento di capitale, se Airgest non dice se ha risorse per coprire in parte il co-marketing e se i sindaci non sottoscrivono un nuovo accordo, così come fecero tre anni fa per dare il via libera al co-marketing, qui si parla di aria fritta”. Il presidente della Camera di Commercio di Trapani Pino Pace è stato diretto e netto sulla vertenza Birgi. Ha partecipato, stamattina, alla conferenza stampa convocata dai sindaci – i 18 firmatari di un nuovo documento suu Birgi – ed ha consegnato ai presenti il nuovo report sui pagamenti effettuati dai Comuni. Ha confermato la disponibilità dell’ente – anche se in fase di trasformazione con una nuova struttura interprovinciale, Trapani, Agrigento e Caltanissetta – a sottoscrivere un nuovo accordo per il triennio 2017/2019. Ma ha riproposto una domanda che ha fatto in tempi non sospetti: “Chi firma il nuovo accordo?”. Per il nuovo co-marketing Ryanair non intende andare oltre il mese di novembre, di conseguenza bisogna fare presto. Tra le soluzioni tampone c’è anche quella di un accordo per un anno, lasciando Pace a capo del co-marketing. Ma sarebbe appunto una soluzione tampone che non sarebbe in grado di risolvere il problema Birgi ma soltanto di rinviarlo. C’è da aggiungere che pur trovando 5 milioni e mezzo di euro annuali, così come per il precedente accordo di co-marketing Ryanair, il numero di passeggeri garantito scenderebbe da un milione e mezzo ad un milione e 200-300 mila.

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