BIRGI/1, TRANCHIDA: “METTIAMO LA LEGNA AL FUOCO SOTTO LA REGIONE ALTRIMENTI L’AEROPORTO CHIUDE”

3 Novembre 2016

I Comuni ci sono stati, ci sono e ci saranno. Almeno i 18 che hanno sottoscritto un documento inviato a Renzi, Crocetta, al commissario Amato, ai vertici della Ryanair, dell’Airgest e dell’Anci Sicilia oltre che a parlamentari nazionali e regionali del territorio. Ci sono stati, ci sono e ci saranno per sostenere il co-marketing. Quello in quota parte, 2 milioni di euro annuali. Non ci stanno invece a farsi carico dell’altro co-marketing, quello da 3 milioni e mezzo di euro che finora è stato pagato dall’Airgest ma che l’Airgest non intende più pagare perché il suo bilancio è in rosso. Diciotto sindaci e 18 firme: Domenico Surdi (Alcamo), Luca Gervasi (Buseto Palizzolo), Vito Sciortino (Calatafimi-Segesta), Giuseppe Castiglione (Campobello di Mazara), Nicola Coppola (Castellammare del Golfo), Felice Errante (Castelvetrano), Giuseppe Bica (Custonaci), Giacomo Tranchida (Erice), Giuseppe Pagoto (Favignana), Alberto Di Girolamo (Marsala), Nicola Cristaldi (Mazara del Vallo), Biagio Martorana (Paceco), Salvatore Gabriele (Pantelleria), Matteo Rizzo (San Vito Lo Capo), Giuseppe Lombardino (Santa Ninfa), Vito Damiano (Trapani), Girolamo Spezia (Valderice) e Maria Filippa Galifi (Vita). Gli stessi che sarebbero stati pronti a sostenere un candidato alla presidenza del Libero Consorzio Comunale fuori dagli schemi di partito e di coalizione. Ed è al Libero Consorzio che si appellano. “Deve fare – ha sottolineato Tranchida – la sua parte, il suo lavoro”. E tra le incombenze del Libero Consorzio, ancora commissariato per il rinvio del voto, Tranchida inserisce il coordinamaneto, “previsto per legge delle diverse realtà comunali”, la firma del prossimo co-marketing con la “AMS”, la società che gestisce il marketing della Ryanair, e l’utilizzo, nell’immediato, dei 2 milioni e 400 mila euro che sono nelle casse dell’ex Provincia e che – a dire dei sindaci – potrebbero essere spesi per il co-marketing. Un milione e 400 mila euro residui del contributo di 5 miliooni di euro per i danni subiti dalla guerra in Libia, un milione di euro arrivato con l’ultima finanziaria regionale. Dei debiti dell’Airgest, circa 16 milioni di euro, dell’aumento di capitale dopo la nuova perdita d’esercizio 2015, e del co-marketing prima pagato dall’Airgest deve farsene carico la Regione, che è azionista di maggioranza della società di gestione dell’aeroporto di Birgi. Il messaggio dei 18 è dunque chiaro e forte. Loro sono pronti a continuare a fare ciò che serve ma chiedono che siano anche gli altri interlocutori – Regione, Airgest e Libero Consorzio – ad uscire allo scoperto. Tranchida ha voluto sottolineare che serve “un accordo di co-marketing triennale, inutile andare avanti a 3, 6, 8 mesi perché gli operatori turistici e gli imprenditori hanno bisogno di certezze ed anche noi che abbiamo finora messo i soldi dei nostri contribuenti vogliamo che vi sia un percorso chiaro da seguire”. Ha anche aggiunto che “senza mettere la legna al fuoco sotto la Regione l’aeroporto chiude o diventa una cattedrale nel deserto”.

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