“Iovotono” è lo slogan del Movimento Cinquestelle che si è schierato contro la riforma della Costituzione. Nel pomeriggio, nel cine-teatro Don Bosco di Trapani si è tenuta una manifestazione dei grillini. Conclusioni affidate al vicepresidente della Camera dei Deputati Luigi Di Maio. “Questa riforma costituzionale – ha detto – non risolve alcun problema del Paese. Con Giancarlo Cancellieri nel giro che abbiamo fatto in Sicilia nessuno ci ha mai chiesto di cambiare la Costituzione ma di affrontare i tanti problemi che riguardano le famiglie. Questa riforma non è una priorità. Organizzando il giro in Sicilia, assieme a Giancarlo Cancellieri, abbiamo deciso di dare voce a chi è vittima del potere che intende imporci questa riforma. Bisogna essere chiari su questo punto. Se dovesse vincere il Sì non accadrà nulla perché il potere rimarrebbe nelle mani di chi ce l’ha avuto negli ultimi 20 anni. Anzi, avrebbero ancora più potere. Perché la democrazia vive di vasi comunicanti se dai potere al vertice lo riduci alla base. Finora hanno approvato leggi per salvarsi dal consenso popolare. Ci hanno impedito di votare per le Province, qui ci sono i Liberi Consorzi di Comuni che si votano tra loro, sindaci e consiglieri. Ci hanno impedito di votare per le Città Metropolitane, che si votano sempre tra loro sindaci e consiglieri. Ora vogliono impedirci di votare per la Camera, prima con il Porcellum che ha tolto le preferenze ed ora con l’Italicum. Ci sono le preferenze ma non servono a nulla perché vengono eletti i capilista. Qui da voi la maggioranza all’Ars, dopo che abbiamo vinto i ballottaggi, ha deciso che non si vince più con il 51% ma con il 40%”. Di Maio ha voluto sottolineare il contributo che il Movimento avrebbe voluto dare per la riforma della Costituzione: “Visto che si doveva modificare abbiamo fatto le nostre proposte ma non potevano accettarle. C’è un abuso dell’immunitù parlamentare. Aveva un valore nella fase costituente perché c’erano parlamentari che si sdraivano sui binari perchè stavano con la povera gente per difendere un diritto ed interrompevano un pubblico servizio, ma quello era un fine nobile. Ma ora è una immunità per corrotti e mafiosi”. Un’altra modifica costituzionale che i grillini avrebbero voluto portare avanti è quello dei cambi di casacca: “Sono insopportabili”. Di Maio ha rilanciato il diritto di cittadinanza, la necessità di ridurre le tasse. “A Misterbianco, a Paternò, non ci hanno chiesto di cambiare la Costituzione ma di risolvere i problemi come quelli dei loro figli che hanno aperto delle attività e sono massacrati dalle tasse. Ci hanno parlato dei problemi dell’immigrazione che è ormai un business ed è un fenomeno ormai incontrollabile nella sua gestione”.
CONVENTION CINQUESTELLE/2, DI MAIO: “LA RIFORMA COSTITUZIONALE NON E’ UNA PRIORITA’ PER IL PAESE”
30 Ottobre 2016
Notizie Correlate