“Rigetta le domande attoree”, “compensa integralmente tra le parti le spese di lite”. Finisce così la causa intentata da Vito Dolce contro l’ex sindaco di Trapani Mimmo Fazio. La richiesta di risarcimento danni, quantificata in 200 mila euro, da parte dell’ex presidente dell’ATM è stata respinta dal giudice Giovanna Orlando. La sentenza n.590 è del 20 ottobre. Nessuna delle ragioni di Dolce, assistito dall’avvocato Antonio Galati, è stata dunque accolta. L’ex sindaco Fazio era assistito dagli avvocati Franco Campo e Giovambattista Greco. Il Comune di Trapani era invece rappresentato dagli avvocati Francesco Paolo Di Trapani e Carmela Santangelo. Dolce, tramite il suo avvocato, ha già annunciato di voler ricorrere in appello. “Rappresento – ha dichiarato Galati – la volontà del mio assistito, che mi conferisce mandato in tal senso, di proporre immediato appello, il quale verrà formalizzato nei prossimi giorni, con l’urgenza del caso”. Di tutt’altro tenore la dichiarazione dell’onorevole Fazio: “Sono contento per l’esito del giudizio. Sono dispiaciuto per coloro i quali si aspettavano una sentenza diversa. Spero che il pronunciamento del giudice abbia fatto chiarezza su una questione sollevata in termini strumentali per ottenere altri fini e che il clima politico torni ad un sereno equilibrio di confronto democratico senza ulteriori inquinamenti”. La vicenda giudiziaria rimane legata a quella politica. All’ordine del giorno del consiglio comunale di Trapani c’è la delibera per la verifica dell’eventuale incompatibilità di Fazio alla carica di consigliere comunale. L’aula aveva deciso di attendere la sentenza prima di assumere una sua decisione. L’esito del contenzioso Dolce-Fazio non potrà non condizionare il confronto consiliare. Per il momento non può che prendere atto della sentenza. L’appello potrebbe riaprire i giochi che le motivazioni della sentenza di primo grado ridurrebbero al lumicino.