ALCAMO, NUOVO SEGRETARIO CON POLEMICA. SCELTA GIULIA CALVARUSO

26 Settembre 2016

Eletta segretario del Pd cittadino ma con un pezzo del partito sull’Aventino. Domenica mattina nella sala conferenze del Cine Teatro Marconi Giulia Calvaruso ha ottenuto il consenso della platea congressuale per acclamazione. Presidente del partito, l’ex coordinatore della reggenza Massimo Ferrara. Eletta anche una direzione di 22 componenti, 3 in meno di quelli consentiti ed il suo presidente Gaetano Vallone. I tre posti ancora vacanti sono a disposizione della componente del partito che sta sull’Aventino, quella che fa riferimento al componente della direzione regionale Gianluca Abbinanti. Il tema dell’unità del partito ha fatto da filo conduttore del dibattito congressuale, comunque limitato negli interventi. Altro tema “caldo” il tentativo di tenere unito il passato del Pd, con i risultati raggiunti ma anche con gli errori commessi, e la nuova fase che i democratici intendono costruire dopo le elezioni che hanno portato alla vittoria dei Cinquestelle e all’affermazione del movimento di Beppe Grillo con un consenso elettorale di grande consistenza. Se l’ex assessore Abbinanti non ha partecipato al congresso c’è chi, come l’ex presidente del consiglio Giuseppe Scibilia e l’ex assessore Selene Grimaudo, hanno preso la parola per esternare il loro dissenso: si può sintetizzare nella mancanza di confronto sulla scelta di Giulia Calvaruso – sia Scibilia che Grimaudo hanno sottolineato di non conoscerla – e nella mancanza di dialogo all’interno del partito sulle scelte da fare per opporsi al governo grillino. Il neo segretario Giulia Calvaruso può invece contare sul sostegno pieno dei Giovani Democratici, sull’area che fa riferimento all’ex consigliere ed assessore Ignazio Filippi, sull’e capogruppo Alessandro Longo e su singole personalità come Roberto Calvaruso ed altri e sugli amici dell’ex candidato sindaco Enzo Cusumano. Sono entrate a far parte della direzione provinciale anche le componenti che fanno riferimento agli ex Ds ed al gruppo dell’onorevole Paolo Ruggirello – quest’ultimo presente al congresso e polemico sull’esclisione dei tesserati on line dalla platea congressuale: erano tutti suoi – ma rimangono in posizione d’attesa, in vita delle prime scelte della Calvaruso che presto dovrà nominare i rappresentanti della sua segreteria. Il sigillo poliitco della federazione trapanese del Pd è stato messo dal segretario provinciale Marco Campagna, che ha già indicato la prima sfida per il nuovo gruppo dirigente alcamese: “C’è un referendum da vincere. I grillini sono schierati per il No. Noi invece per il Sì e dovremo fare sentire la nostra voce in una città importante come Alcamo”. La segreteria regionale era rappresentata invece dal sindaco di Salemi Domenico Venuti, fedelissimo dell’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi, atteso al congresso ma impegnato a San Vito Lo Capo per una iniziativa del ASP nell’ambito del “Cous Cous Fest”. “C’è un patrimonio di esperienze che ci consentono di creare una prospettiva politica”.

Il documento

Ma l’aria che tira nel Pd post congresso non è dei migliori. Lo spirito unitario auspicato durante il dibattito è già stato spezzato da un duro documento della componente della direzione provinciale Claudia Lentini. “Apprendo a mezzo stampa – scrive – che il Partito Democratico alcamese finalmente ha un nuovo segretario: una giovane venicinquenne, cresciuta nelle fila dei Giovani Democratici, ma senza alcun vissuto all’interno del Pd. Elementi questi, che in un contesto sociale in cui si grida al cambiamento, potrebbero fare apparire la scelta come la più consona ad un processo di rinnovamento. Ma poiché bisogna essere intellettualmente onesti, occorre raccontare la verità, nel rispetto di uomini e cose”. Premessa per l’affondo: “Avrei immaginato, per il mio partito, in cui milito da 20 anni senza mai ricoprire ruoli istituzionali, un percorso di vero rinnovamento, non solo generazionale, ma culturale. Un percorso che, partendo da un’ umile disamina di quanto accaduto negli ultimi anni, mettesse da parte i picchi di autoreferenzialità e cominciasse a parlare alla gente con schiettezza, nella consapevolezza che <<errare humanum est>>. Mi sarei augurata che i metodi utilizzati in passato e contestati dai giovani che oggi si pongono alla guida, fossero stati definitivamente superati nella logica di un forte cambiamento. Ma aihmè, devo mio malgrado constatare, che questo partito alcamese, giunto ormai al minimo storico, di rinnovamento e di discontinuità col passato ne ha ben poca. E già: perchè chi lamentava che in passato le scelte venivano fatte da pochi ed in qualche via del centro storico di Alcamo, chi ha puntato il dito su vecchie logiche incentrate su <<la conta delle tessere>> ha utilizzato lo stesso metodo con una variante: ha imposto un viso giovane e pulito di comprovata inesperienza, data la giovane età, per poter dire: anche il Pd di Alcamo si è rinnovato. E per compensare, l’inesperienza e quasi a voler sancire un patto generazionale si è individuato un presidente di partito <<nuovo alla politica>>, che giustamente avendo fatto il tutor ad un giovane sindaco, ha quella incontaminata esperienza che bilancia la pura giovinezza, il tutto in discontinuità con 20 anni di politica alcamese, in cui il tutor c’era sempre stato. Ma aihmè la resa dei conti con il passato avviene nelle migliori famiglie e nulla più mi stupisce”. Ed infine: “Non posso però mettere a tacere l’onestà intellettuale che mi ha sempre contraddistinto nella mia militanza e fedeltà ad un centro sinistra di cui ho sposato i principi cardine: la solidarietà, la sussidiarietà, la sobrietà, principi che tento di trasmettere ai miei figli, accompagnandoli ad un altro valore fondamentale e cioè la coerenza, quella che purtroppo in politica a molti manca.E dico ciò con profonda amarezza e con cognizione di causa: perchè se oggi esiste il movimento 5 stelle, se oggi la gente si è svegliata dall’incanto di chi mettendo in fila belle parole, promette e illude dal palco la gente, è perchè la politica si è svuotata dei valori della coerenza, della solidarietà, della sussidiarietà e continua a parlarsi addosso, autorefernziandosi.Che dire? Sarebbe stato più onesto, che i detentori di pacchetti di voti, si fossero spesi in prima persona mettendoci la faccia, onde evitare, che una ragazza, venga buttata nell’arena e fra un decennio venga additata come facente parte del vecchio sistema”.


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