TRAPANI, IL CONSIGLIO APPROVA IL PIANO TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE. SCAMPATO PERICOLO SUL BILANCIO?

22 Settembre 2016

In consiglio comunale non è mai stata nè ufficializzata, nè dichiarata, ma la campagna elettorale per le Comunali dell’anno prossimo è già aperta. Dell’amministrazione Damiano non importa nulla a nessuno, politicamente parlando. Gli atti vengono approvati – più raramente, bocciati – con altre logiche. In particolare, quella del male minore. Ed allora approvare il piano triennale delle opere pubbliche è sempre meglio che bocciarlo perchè al di là delle conseguenze giuridiche finirebbe per rafforzare la linea dura che in aula è rappresentata soprattutto dall’onorevole Mimmo Fazio e dal suo gruppo. Anche dai suoi eventuali o potenziali alleati per le Amministrative della prossima primavera. Il piano triennale è stato affondato in ben due sessioni consiliari ed approvato oggi, la terza, anche perché è stato tolto, in qualche modo il macigno del progetto per la riqualificazione di Piazza Vittorio Emanuele. Progetto che in consiglio ha assunto, a tratti, le caratteristiche dell’Araba Fenice. Gli interventi contro il piano sono stati quasi unanimi e quando non c’è stata la bocciatura non sono mancate critiche pesanti contro l’amministrazione Damiano, accusata di non avere un progetto e di avere definito il piano in questione in assoluta solitudine. Ma alla fine i voti per approvarlo sono arrivati al momento opportuno. I berlusconiani hanno voluto motivare il loro voto a favore: “Il gruppo di Forza Italia al consiglio comunale di Trapani ha votato favorevolmente il piano triennale delle opere pubbliche per senso di responsabilità, al fine di garantire le opere necessarie alla cittadinanza”. Come dire, noi non c’entriamo nulla con questo piano. Lo abbiamo votato perché bocciandolo avremmo, comunque, causato un danno alla città. Il piano triennale è uno degli atti necessari per arrivare alla meta finale, il bilancio di previsione 2016, che considerare ancora tale è soltanto un modo di dire perché l’aula non riuscirà ad esitarlo nel mese di ottobre, a 2 mesi dalla fine dell’anno che dovrebbe, in teoria, programmare. Dall’ANCI Sicilia è arrivata, intanto, una buona notizia per i sindaci e le loro giunte. E’ un pannicello caldo ma tutto fa brodo in questo momento. Una circolare, pur sospesa, non potrà mai avere valore di legge e la legge c’è e rimane. E’ quella che è stata approvata dall’Ars in pieno mese d’agosto. Contiene, oltre alle modifiche alla legge elettorale per i Comuni, anche una norma che aggiunge allo scioglimento del consiglio pure la decadenza di sindaco e giunta in caso di mancata approvazione del bilancio nei tempi previsti dalla legge. Norma che ha allarmato gli amminsitratori locali, in lungo ed in largo per il territorio regionale. Tanti sindaci hanno pensato ai loro bilanci ancora non approvati, ai giochi che si sarebbero potuto determiniare nei consigli comunali ed hanno lanciato l’allarme rosso. Raccolto dall’ANCI Sicilia che plaude alla decisione dell’Assessore regionale alle Autonomie Locali di sospendere la circolare che lo stesso assessorato aveva inviato ai Comuni per annunciargli la novità: senza bilancio, tutti a casa, consiglio ed amministrazione. “Riteniamo positiva- scrive l’ANCI – la decisione presa proprio in queste ore dall’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali, di sospendere la circolare del 16 settembre con cui nei giorni scorsi era stato stabilito di rendere immediatamente attuativa la norma che prevede, oltre all’azzeramento del consiglio comunale, anche lo scioglimento della giunta e la decadenza del sindaco in caso di mancata approvazione del bilancio secondo i termini stabiliti dalla legge”. Buona parte dei Comuni siciliani è vicina ad essere fuori tempo massimo. Sono stati nominati i commissari ad acta che hanno dato l’ultimatum a sindaci e consigli. Il presidente dell’ANCI Sicilia Leoluca Orlando ha aggiunto: “La norma in questione, in un momento così difficile per gli enti locali siciliani, rischia solamente di esasperare nelle amministrazioni locali conflittualità tra sindaco, giunta e  opposizioni in consiglio comunale. Adesso occorre rivedere in tempi brevi la norma eliminando una fonte inesauribile di incertezza, controversie e ricorsi di varia natura”. L’ANCI aveva annunciato il suo sostegno a tutti quei sindaci e Comuni che avrebbero scelto la via del ricorso al Tar contro la norma approvata all’Ars. Ma così come sindaci e Comuni si stavano preparando a presentare i ricorsi al Tar così potrebbe fare chi è invece d’accordo con la norma e con la sua attuazione senza quella che, con la sospensione della circolare, si presenta come una sorta di proroga all’attuazione della legge. La legge c’è e rimane. La circolare può essere esplicativa, così com’era quella del 16 settembre. Ma una circolare non potrà mai avere forza di legge, anche la sua sospensione.

Notizie Correlate