E’ già conto alla rovescia. Il decreto Delrio con la riforma dei porti è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 31 agosto. C’è un suo articolo, ed in particolare un comma, che interessa il porto di Trapani. O meglio che viene considerato da istituzioni, buona parte della politica locale ed operatori di settore, uno strumento per mettere ordine su una riforma che non convince. E’ una deroga. All’articolo 22, comma 2, del decreto legislativo in questione si legge che “su richiesta motivata del Presidente della Regione, da presentarsi entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore del presente comma, può essere altresì disposto, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il mantenimento, per un periodo non superiore a 36 mesi, dell’autonomi finanziaria ed amministrativa di Autorità portuali già costituite ai sensi della legge n.84 del 1994”. Trapani è stata sede di Autorità Portuale dal 2003 al 2007. Il Presidente Rosario Crocetta ha dunque ancora 13 giorni per presentare la richiesta di moratoria al governo nazionale. Sul suo tavolo, da oggi, c’è anche la richiesta formale di Confindustria Trapani. Una lettera del suo presidente Gregory Bongiorno pone la questione, lancia l’allarme sui rischi che potrebbe correre il porto del capoluogo, ed invita Crocetta a procedere. Richiesta già arrivata da Forza Italia con il senatore Antonio D’Alì, da sempre contrario alla riforma, con l’istituzione delle Autorità di Sistema e con l’accorpamento del porto trapanese all’Autorità che avrà come capofila Palermo e che comprenderà anche i porti di Porto Empedocle e Termini Imerese. Sul tavolo di Crocetta c’è una richiesta ufficiale di moratoria anche da parte dell’onorevole Mimmo Fazio. Il consiglio comunale ha approvato una mozione ed il sindaco Vito Damiano ha scritto una nota ufficiale. Gli operatori portuali, in tempi non sospetti, si sono schierati per l’autonomia del porto, considerando lo status quo attuale – gestione affidata a Capitaneria di Porto e Genio Civile Opere Marittime – ottimale e con garanzie per lo sviluppo delle sue attività. C’è da dire che di recente l’onorevole Nino Oddo ha assicurato – dopo avere parlato con Crocetta – che la Regione chiederà la moratoria di 3 anni. Ma ora è arrivato il momento di passare dalle parole e dalle dichiarazioni d’intenti ai fatti concreti, con atti concreti. “La nostra sollecitazione – ha sottolineato il presidente Bongiorno – nasce dalla consapevolezza che il porto di Trapani è stato e continua ad essere volano di sviluppo per l’intera provincia e che, pertanto, una affrettata applicazione della riforma rischierebbe di compromettere le prospettive di crescita del nostro territorio, che in questi anni ha fatto registrare significativi risultati”.
TRAPANI, CONFINDUSTRIA: “MORATORIA PER IL PORTO”. BONGIORNO SCRIVE A CROCETTA
2 Settembre 2016
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