L’avrebbe accoltellato perché molestava sua sorella. Francesco Angelo, 23 anni, trapanese, è accusato di avere aggredito e colpito Domenico Barbera, 67 anni, di Paceco, morto lo scorso 22 agosto all’ospedale “Civico” di Palermo. Barbera, dopo la lite con Angelo, si era presentato al pronto soccorso dell’Ospedale Sant’Antonio Abate, accompagnato da un amico. Ai medici aveva detto di essere stato investito da un’auto pirata mentre faceva una passeggiata con la sua bicicletta. L’esame delle ferite da parte dei medici li portava tuttavia a constatare che si trattava di ferite da arma da taglio e non dovute allo scontro con l’auto. Da qui l’intervento dei carabinieri di Paceco e del nucleo operativo di Trapani che avviavano le loro indagini per fare chiarezza su ciò che era accaduto il 18 agosto. Barbera veniva intanto operato ma per ben due volte subiva un arresto cardiaco. Le sue condizioni di salute si facevano sempre più critiche ed i medici del Sant’Antonio decidevano di trasportarlo a Palermo al “Civico”. Nel reparto riaminazione dell’ospedale palermitano la crisi fatale che l’uomo non riusciva a superare. Le indagini dei carabinieri avevano comunque chiuso il cerchio. Angelo avrebbe aggredito e colpito Barbera perché quest’ultimo si sarebbe spinto a molestare la sorella che svolgeva le pulizie nella sua casa di campagna. Diverse testimonianze e la ricostruzione delle ultime ore di vita di Barbera, prima del ricovero in ospedale, consentivano ai carabinieri di risalire ad Angelo. Le indagini sono state coordinate dal Procuratore aggiunto Ambrogio Cartosio e dal sostituto procuratore Rossana Penna. Angelo è stato arrestato e trasferito al carcere di San Giuliano. Ieri l’udienza di convalida del fermo, con la decisione del Gip di confermare l’arresto in carcere.
Francesco Angelo