TRAPANI, LA DISCARICA ED IL BUSINESS DELLO SMALTIMENTO DEL PERCOLATO

24 Agosto 2016

Più raccolta differenziata meno percolato. Meno percolato, meno costi per la gestione dei rifiuti. Il percolato è un liquido. Ma è anche un business. O meglio, è un business il suo prelevamento, il caricamento in autocisterne ed il trasferimento e conferimento in impianti autorizzati a riceverlo. E’ un liquido che filtra negli strati di una discarica fino a raggiungere il terreno e continuando il suo percorso verso il sottosuolo fino a raggiungere le falde acquifere. Nasce dalle infiltrazioni d’acqua nella massa dei rifiuti o per la loro decomposizione. Il Comune di Trapani ha una sua discarica, quella di contrada Borranea, ed ha una società che si occupa della raccolta dei rifiuti, la “Trapani Servizi”. Nel bilancio di esercizio 2015 della società si fa il punto sul percolato: “Lo smaltimento del percolato prodotto dalle vasche di discarica dismesse, di proprietà del Comune di Trapani, rappresenta un costo a carico dell’amministrazione comunale che incide annualmente sul bilancio dell’ente per circa 1.300.000 euro”. Ma non finisce qui. Nella relazione al bilancio 2015 si può leggere che “a tale costo va ad aggiungersi la spesa sostenuta dalla <Trapani Servizi> per lo smaltimento del percolato prodotto dalla propria discarica”. Si tratta del Lotto F e del suo ampliamento. Lotto ed ampliamento messo in discussione dalle ordinanze del presidente della Regione Rosario Crocetta che, per fronteggiare il fallimento del sistema rifiuti in Sicilia, ha utilizzato la discarica trapanese come “immondezzaio” di tutti i Comuni della provincia di Trapani, aggiungendoci, nei momenti più “caldi” della crisi anche qualche comune del palermitano. Crocetta s’è ritrovato con buona parte delle discariche dell’Isola chiuse ed ha utilizzato quelle che gli consentivano di evitare una emergenza nell’emergenza. Trapani ha pagato e paga un prezzo altissimo. Il percolato va smaltito perchè può essere altamente inquinante. Di recente la “Trapani Servizi” – nello scorso mese di maggio – ha proceduto ad una gara autonoma per lo smaltimento del percolato. Il raggruppamento temporaneo d’imprese che si è aggiudicato il servizio era definito dalla “Paradivi Servizi srl” di Melilli (Siracusa), impresa capogruppo, e da “Ecosistem srl” di Lamezia Terme, come impresa mandante. Costo dell’operazione di smaltimento del percolato: 75,381 euro a tonnellata. Da aggiungere l’Iva al 10%. Gli impianti per conferire il percolato sono invece quelli delle società “Profineco spa” (Termini Imerese), “Econet srl” (Lamezia Terme) e “Ciprogest srl” (Termini Imerese). Lo scorso mese di giugno Comune di Trapani e “Trapani Servizi”, società controllata al 100% dall’amministrazione di Palazzo D’Alì, hanno sottoscritto un verbale di concordamento per adeguare il costo a tonnellata per lo smaltimento del percolato. Nel febbraio del 2004, con il primo verbale di concordamento, il costo era di 94 euro a tonnellata, a dicembre del 2005, dopo un ribasso convenzionale del 13,70%, è sceso a 81,985 euro. L’adeguamento del terzo verbale ha posto il costo a tonnellata a 91,647 euro. Nuovo prezzo in vigore dallo scorso primo luglio. La previsione di spesa per il 2016 è di 1.250.000 euro per recuperare e smaltire il percolato. Nel primo semestre di quest’anno sono già stati spesi 343.599,15 euro. Rimangono a disposizione per il secondo semestre 2016, 906.400,85 euro. Più rifiuti arrivano in discarica e più aumenta il percolato relativo all’organico. Un altro fattore di aumento o di riduzione della produzione del percolato è la pioggia che però non può essere “contabilizzata” a priori. Per arrivare meno rifiuti in discarica è necessario che ci sia un aumento della “differenziata”. La “Trapani Servizi” ha anche pensato ad un altro strumento per ridurre i costi del percolato. Si tratta della realizzazione di un impianto di trattamento e smaltimento. Ecco cosa c’è scritto, tra le altre cose, nella relazione al bilancio d’esercizio 2015 della societ-: “L’entrata in attività di un tale impianto di smaltimento, praticamente a chilometro zero, abbatterà notevolmente i costi di gestione e di post-gestione della discarica, ottenendo altresì margini di redditività correlati all’offerta di servizi di smaltimento di percolato anche a soggetti terzi”. La “Trapani Servizi” non si è fermata alle dichiarazioni d’intenti e s’è fatta concedere, dal Comune, un’area confinante con il deputatore consortile di acque reflue, “da destinare alla realizzazione di un impianto di trattamento e smaltimento del percolato”. Nel mese di luglio dell’anno scorso è stato sottoscritto il contratto di affitto dell’area. L’impianto dovrebbe essere realizzato con il sistema del project financing. Il percolato da smaltire finora è stato di circa 15.000 tonnellate all’anno. Un costo che potrebbe essere abbattuto con un incremento consistente della “differenziata” e con la realizzazione del nuovo impianto.

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