TRAPANI, FORZA ITALIA: “AUTONOMIA PORTO A RISCHIO”, ODDO: “AVREMO MORATORIA PER 3 ANNI”

2 Agosto 2016

Il governo Renzi ha dato il via libera definitivo sul cosiddetto decreto Delrio per la riorganizzazione dei porti italiani. Quello di Trapani entrerà a far parte dell’Autorità di sistema che ha Palermo come “capofila” e che comprende anche i porti di Porto Empedocle e Termini Imerese. Soluzione che non è mai andata giù a Forza Italia. Il senatore Antonio D’Alì ha criticato duramente la scelta del governo nazionale ed i rappresentanti forzisti al consiglio comunale del capoluoogo sono riusciti a far approvare una mozione all’aula che contestava il nuovo assetto dei porti siciliani. Per i berlusconiani l’autonomia del porto di Trapani è a rischio e soprattutto c’è il pericolo concreto che Palermo finisca per far pesare la sua egemonia nella politica di sviluppo delle attività portuali. Da qui una nota del coordinamento provinciale di Forza Italia ancora una volta polemica sul decreto: “Sarebbe utile sapere se la Regione Sicilia che gode di uno statuto speciale, la deputazione regionale trapanese, cui è stata trasmessa la delibera del consiglio comunale dal titolo <<Quale futuro per il porto di Trapani>> e i vertici comunali, si siano mossi o si muoveranno in qualche modo in difesa e a tutela dei diritti della città di Trapani. Si sono attivati costoro per far sì che la Regione utilizzi, per il porto di Trapani, la facoltà di chiedere la moratoria di tre anni per l’applicazione del decreto? A tal proposito ci sono quindici giorni di tempo. Si spera che la Regione e tutti gli altri, considerata la parentesi estiva e le belle e assolate giornate, non preferiscano andare in vacanza”. Ed una risposta è già arrivata. “Ho avuto modo di parlare con il presidente della Regione – ha dichiarato il deputato regionale del Psi Nino Oddo – che mi ha confermato l’interveno del governo regionale. Il presidente Crocetta mi ha riferito che la richiesta di moratoria è stata non soltanto chiesta ma già concordata con il governo nazionale e che lo stesso governo ha già deliberato di concederci 36 mesi, a fronte dei 18 mesi concessi alle altre regioni”.

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