Sette firme per esprimere un disagio. Sette firme di maggioranza per porre il problema del piano regolatore generale del Comune di Erice. Sono le firme di Pino Agliastro, Salvatore Cusenza, Antonino Ingrasciotta, Diego Sugamele, Valeria Ciaravino, Paolo Genco e Pippo Martines (nella foto in home page). Sono firme su un documento che non ha come suo interlocutore il sindaco Giacomo Tranchida. Non sono interlocutori neanche gli uffici comunali, ma il resto dell’aula. I 7 firmatari del documento sul Prg denunciano le manovre consiliari che hanno portato a bloccare l’iter del piano che viene considerato ormai “una occasione sprecata”. Un assist “all’antipolitica” ed un errore che consolida ed aumenta “il clima di sfiducia verso le istituzioni democratiche”. I sette avrebbero voluto evitare il commissariamento da parte della Regione. La variante al Prg è stata posta all’ordine del giorno qualche mese fa ma ha dovuto fare i conti con le dichiarazioni d’incompabilità di buona parte dei consiglieri, perchè proprietari o parenti prossimi di proprietari di immobili che rientravano nell’atto deliberativo in questione. Di fronte ad una sorta di “rompete le righe” annunciato con le cause d’incompabilità venne presa in considerazione una soluzione alternativa, quella di esaminare e votare la variante al Prg divendola in parti, separandone le aree. In questo modo – si legge nel documento dei 7 – “chi, per esempio, aveva motivi d’incompatibilità per le tavole di Pizzolungo avrebbe comunque potuto discutere e votare quelle di Rigaletta o di Napola”. Ma anche in questo caso il consiglio fece altre scelte. Soltanto 10 consiglieri su 20 “si mostrarono disponibili a cercare d’intraprendere questa nuova procedura”. L’aula è così andata avanti confrontandosi con le assenze “correndo sempre il rischio d’incappare nella mancanza del numero legale, a casua delle incursioni di qualche esponente consiliare socialista, maestro del <<mordi e fuggi>> che non ha certo favorito alla votazione del piano”. La parte finale del documento dei 7 è un vero e proprio attacco politico: “Erice merita di più ed è necessario liberarla da queste consuetudini e da certi personaggi politici, noncuranti delle vere esigenze del nostro territorio, ma ancora una volta intenti a conquistare la Vetta con logiche equivoche e a danno della cittadinanza, mortificando di fatto la figura di quei consiglieri che, a prescindere dalla propria collocazione politica, vogliono onorare fino in fondo l’impegno preso con i propri elettori”.
ERICE, PIANO REGOLATORE IN PANNE. LA DENUNCIA DEL DOCUMENTO DEI 7
20 Luglio 2016
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