“Sindaco Coppola dimettiti!”. E’ la richiesta di 11 consiglieri su 20 dopo l’operazione antimafia “Cemento nel Golfo”. Le firme sul documento che chiede le dimissioni del primo cittadino sono quelle di Laura Ancona e Giacomo Di Bartolo (Castellammare Città Libera), Giuseppe Norfo e Giuseppe Fausto (Nuovo Centrodestra-Area Popolare), Gaspare Canzoneri e Maurizio Paradiso (Sicilia Democratica), Stefano Cruciata e Vitalba Labita (Cambiamenti) ed i consiglieri del gruppo misto Giacomo Asaro, Angelo Palmeri ed Ivano Motisi. Al sindaco Nicola Coppola viene chiesto di presentare le sue dimissioni al Prefetto. “La Nostra città – si legge nel documento – merita amministratori seri e lungimiranti in grado di assolvere alle proprie funzioni con determinazione e impegno e non artefici di fallimenti amministrativi, vedasi depuratore, porto e deriva della macchina comunale, e politici. come lo sfaldamento della maggioranza consiliare e l’utilizzo delle cariche assessoriali come contropartita per una ingloriosa sopravvivenza politica.Questa già grave situazione di deriva amministrativa sommata alle recenti vicende giudiziarie che hanno visto tristemente coinvolto indirettamente il primo cittadino, rende imprescindibile una nostra presa di posizione chiara, netta e decisa sulla questione morale che si è consequenzialmente posta in essere”. Per gli 11 consiglieri le dimissioni di Coppola sarebbero “il primo vero atto di responsabilità dal suo insediamento ad oggi nei confronti della cittadinanza tutta, ossia rassegnare le proprie dimissioni dinanzi al Prefetto. Qualora questo invito non dovesse essere accolto siamo addivenuti alla irrevocabile decisione di rassegnare le dimissioni da consiglieri comunali nell’esclusivo interesse dell’intera collettività”. Dal punto di vista politico c’è da sottolineare che due gruppi consiliari – Nuovo Centrodestra e Castellammare Città Libera – avevano aperto, pur se dai banchi dell’opposizione, una interlocutazione politica con il sindaco che avrebbe potuto determinare un loro coinvolgimento nell’area di maggioranza ed in seguito anche nel governo della città. La richiesta di dimissioni sconvolge il precedente quadro politico ed apre una crisi durissima al Comune.