CONGRESSO PD, ANTONELLA MILAZZO: “NON SONO CANDIDATA A NULLA”

6 Novembre 2018

La nota dell’ex segretaria comunale del Pd di Marsala Antonella Milazzo “piomba” sulla direzione provinciale ancora in corso e conferma lo stato di crisi del partito. Quello dell’ex parlamentare è un atto d’accusa circostanziato ed è nello stesso tempo una smentita. La Milazzo non è candidata a nulla. Ancora meno alla segreteria della federazione trapanese dei dem. Ecco come liquida la questione: “Non ci sto, non ci sono e non sono candidata a nulla, nè voglio esserlo”. Ed ancora: “Voglio contribuire, senza ruoli, alla costruzione di un Pd frutto di una mobilitazione orizzontale, un Pd che abbatta finalmente muri e steccati”. Ma il Pd che c’è è un’altra cosa e la critica della Milazzo si fa durissima: “Sono passati 12 mesi dalle elezioni regionali, 12 mesi di un tunnel che dal 4 novembre è diventato sempre più buio. Mi sarei aspettata colpi di reni e scatti d’orgoglio. Ho invece assistito a continui tentativi di suicidio. La gente si è allontanata sempre di più da una politica che non genera speranze e dal Pd. Davanti a questo scenario, solo silenzio attonito e passivo, una classe dirigente paralizzata dal dilagante senso d’impotenza”. L’ex deputata regionale presenta una condizione da “si salvi chi può”, quando aggiunge, nella sua nota, che ha registrato soltanto “egoismo e strenua difesa delle posizioni occupate, assoluta mancanza di un progetto collettivo. Chi aveva il dovere di agire, guarda agli spazi ridotti e si recinta il proprio striminzito orticello”. La Milazzo non si limita alla critica e lancia una sua proposta: “Sono convinta che ci sia lo spazio per una mobilitazione diffusa, un contenitore orizzontale di cittadini, associazioni e movimenti, un luogo aperto ai valori e non ai poteri. Una mobilitazione che comincia a farsi sentire in varie parti del Paese r che stenta a venir fuori in Sicilia, dove assistiamo a tentativi di eludere la catarsi di un dibattito vero, organizzando eventi e conventicole. E dove ci si prepara al congresso con accordi tra big ds calare sul territorio, distraendo la stampa con presunti candidati lanciati in maniera sgarbata ed arbitraria”. Da qui il suo “non ci sto”.

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