TRAPANI, NUOVO CASO PER LA MOZIONE ANTIFASCISTA. RALLO E BICA PRONTI A DENUNCIARE

11 Settembre 2018

Passi Erice, anche perché la mozione approvata dal consiglio non ha mai avuto alcun effetto perché la Giunta Toscano si è ben guardata da applicarne il contenuto. Ma ora che anche Trapani punta a raggiungere lo stesso obiettivo: negare l’utilizzo di spazi pubblici comunali a chi non firma una dichiarazione che attesta il suo essere antifascista, l’ex deputato nazionale Michele Rallo ed il sindaco di Custonaci Peppe Bica hanno voluto mettere i paletti ed hanno anche deciso di alzare l’asticella del confronto a distanza. “Procederemo in sede giudiziaria per violazione dell’articolo 294 del codice penale”. Rallo e Bica non potevano essere più chiari. L’articolo 294 recita: “Chiunque con violenza, minaccia o inganno impedisce in tutto o in parte l’esercizio di un diritto politico, ovvero determina taluno a esercitarlo in senso difforme dalla sua volontà, è punito con la reclusione da uno a cinque anni”. La “goliardia” del caso ericino, che era stato condizionato pure dalla mancanza d’informazioni e da qualche elemento di superficialità manifestato fuori e dentro l’aula, non può essere riscontrato in quello che sta per essere il caso trapanese e di conseguenza Rallo e Bica hanno preso le contromisure. Lo scrivono chiaramente nella nota stampa che annuncia la loro battaglia legale: “Rileviamo che in questo caso non può eccepirsi la superficialità dei comportamenti, essendo chiara ed inequivocabile la volontà di impedire ad alcuni cittadini l’esercizio dei propri diritti civili e politici”. I due esponenti della destra trapanese potrebbero non fermarsi alla denuncia penale e portare la questione nei tribunali anche in sede civile ed amministrativa. Il consiglio comunale discuterà la mozione nella seduta di giovedì. L’aula dovrà dunque esaminare e votare la mozione “Domanda per occupazione spazi e luoghi pubblici (dichiarazione esplicita di ripudio delle ideologie nazi-fasciste”. In discussione anche un’altra mozione di matrice politica. Si tratta dell’atto di censura “contro le politiche eversive del Ministro Salvini”. Mozione presentata dalla consigliera Giulia Passalacqua (Demos-Cambiamenti) per solidarizzare con la collega marsalese Linda Licari (Cambiamo Marsala) finita nel tricarne mediatico dei social network, con accuse pesantissime ed insulti di ogni genere.

 

 

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