FUNARO, LA CONFISCA DI BENI PER 20 MILIONI DI EURO ED I SUOI POST SU FACEBOOK

24 Maggio 2018

E’ arrivata la confisca per circa 20 milioni di euro. Si tratta di beni riconducibili all’imprenditore edile Pietro Funaro. L’Ancrimine e la Guardia di Finanza hanno proceduto a dare seguito al decreto emesso dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Trapani. I beni in questione: immobili, autovetture, conto correnti, società ed una imbarcazione, erano già stati sequestrati ed ora c’è stato il via libera per la confisca. Funaro viene considerato un imprenditore collegato alla mafia, da qui i provvedimenti a suo carico. “Imprenditore colluso”, dicono le indagini che hanno puntato a rilevare la vocazione imprenditoriale di Cosa Nostra ed il suo potere sul territorio. Potere che ha superato i confini della provincia di Trapani e che ha consentito il condizionamento illecito della fase di aggiudicazione e gestione dei lavori e delle forniture che riguardano la realizzazione di opere pubbliche appaltate. La confisca è frutto di una complessa investigazione che comincia a metà degli anni ’90 per arrivare fino a poco tempo e si fonda sulle informative di reato “Progetto Mafia – Appalti Trapani fase III” del 2007, “Progetto Mafia Appalti I” del 2004, nonché sulle consequenziali ordinanze di custodia cautelare“Mafia Appalti fase I” e “Mafia Appalti fase II”, “Progetto Mafia – Appalti Trapani fase III”. Indagini che hanno fatto emergere la cointeressenza di Funaro con il vertice del mandamento mafioso di Trapani. A fare da virtuale controcanto al provvedimento del Tribunale Sezione Misure di Prevenzione la pagina Facebook di Funaro. Il suo ultimo post è del 20 maggio ed è a commento di un articolo giornalistico dal titolo: “I pentiti dell’antimafia”, che si occupava del caso dell’ex presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante. Il commento di Funaro è stato: “Quanto di più vero…ed altri ancora, di imprenditori antimafiosi pro domo sua continuano imperterriti a farsi scortare e fare affari…sotto l’egida di una spilla al petto…che li beatifica da tempo…ciao Andrea…”. Oppure lo scorso 14 aprile quando l’imprenditore ha voluto commentare un altro articolo giornalistico, che invitava a leggere, dal titolo “No prove? No sequestri”. Ed ancora: “Il Tribunale ridà i beni al costruttore già assolto”. Questo il commento di Funaro: “Molto ma molto rilevante a mio parere…si intravede grazie alla Cassazione una equa modalità ed un giusto criterio su cui agire senza incorrere in ferali arbitrii…frutto anche spesso di arbitrarie e malevoli affermazioni di soggetti pluri inquisiti e senza dignità …che aspirano, in certi casi, ad assurgere al ruolo di emuli vaticinanti col mero fine di cercare di riabilitarsi da un passato da delinquente mafioso…chiunque avrà voglia di spendere due minuti e leggerlo ben ne comprenderà la giusta fondatezza…Saluti a voi…Il monotematico Vs Piero….”. L’attenzione di Funaro ha avuto come riferimento anche le recenti vicende giudiziarie di un altro imprenditore, Andrea Bulgarella. In una intervista Bulgarella dichiarava: “Mi ha calunniato”, riferendosi ad un pentito. Funaro sottolineava: “Abitudine incancrenita nel dna”. E lo scorso 26 aprile, postando ancora un articolo dal titolo: “Mafia, per Andrea Bulgarella cadono le accuse. La Procura di Firenze archivia il caso”, Funaro sottolineava: Vi invito a leggere con la serenità che Vi contraddistingue, l’articolo e la chiosa finale di questo Imprenditore, che al di là del mio personale apprezzamento per ciò che è riuscito a realizzare nella sua attività imprenditoriale, auspico possa ancora a lungo dimostrare che questa vituperata terra di Sicilia ha partorito negli anni anche imprenditori laboriosi, produttivi che hanno saputo esportare la Ns storia e la ns arte del facere, schivando i rei e chi di imprenditoria non conosce neanche il mero termine nè mai ne sarà portavoce…Non si diventa Imprenditori in cinque /dieci anni…ci vuole sudore, coraggio e tanta illuminata incoscienza .e di certo non grazie invece a contributi di diversa genesi…Un imprenditore rischia di suo, si impegna con le banche ed onora i debiti…Questo è essere Imprenditori…anche se con tante difficoltà quotidiane…Ad maiora Andrea Bulgarella…”

 

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