POLITICHE 2018, D’ALI’ CHIEDE LA “TESTA” DI MICCICHE’ E CRITICA MUSUMECI

5 Marzo 2018

Chiede la “testa” di Miccichè e torna a farsi sentire dopo una campagna elettorale in silenzio. L’ex senatore Antonio D’Alì attacca a testa bassa: “La Sicilia a guida Miccichè-Musumeci rovina la festa al centrodestra ed al presidente Silvio Berlusconi”. Il “cappotto” nei collegi uninominali – andati tutti ai grillini, sia quelli della Camera che del Senato – è la prova della disfatta che D’Alì mette in campo per sottolineare che “per arginare l’ondata grillina occorrevano ben altre candidature, nei collegi ed ancor più nei listini. I siciliani si sono invece trovati sulle schede nomi completamente distanti, territorialmente e rappresentativamente, dalle proprie legittime aspettative, nomi che nulla avevano da raccontare agli elettori, né un passato di cose buone fatte, né un progetto di cose buone da fare per la Sicilia. Paradossalmente l’unico a dire qualcosa per la Sicilia è stato il presidente Berlusconi, ma nessuno dei suoi rappresentanti è stato in grado di dare contenuti reali alla sua idea del <<piano Marshall>>. Peccato, bastavano scelte meno condominiali per portare a casa quei collegi, quelle percentuali e quegli eletti utili a determinare un quadro più solido di governabilità nazionale per il centrodestra. Qualcuno non ha compreso a dovere che la Sicilia è sempre determinante”. D’Alì scarica dunque su Miccichè e la dirigenza forzista la responsabilità di non aver portato quei voti e quei seggi che sarebbero stati sufficienti per determinare la “vittoria di Pirro” dei grillini, primi in Italia, ma con il centrodestra che avrebbe avuto, come coalizione, i numeri ed i parlamentari per governare. L’ex senatore chiede l’intervento di Berlusconi per fare piazza pulita sull’Isola: “Speriamo che il presidente Berlusconi voglia finalmente mettere a fuoco ciò che veramente accade in Sicilia, dove la recente vittoria alle Regionali, che doveva essere il famoso traino per le elezioni politiche, è stata immolata sull’altare di un esecutivo ansimante e spesso distratto, e di una presuntuosa presidenza dell’Ars, che ha già sollevato il malcontento della maggior parte dei nostri parlamentari. Nel disastro spicca ancora una volta quale peggior risultato Siracusa, nonostante le continue attenzioni in termini di ministeri, pluricandidature, assessorati e spazi di potere interni al Partito. A Forza Italia in Sicilia occorre una nuova guida”.

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