TRAPANI, BOLOGNA: “MI CANDIDO A SINDACO PER COSTRUIRE LA NUOVA CITTA'”

15 Gennaio 2018

Un sindaco traghettatore. Peppe Bologna ne ha viste tante da cittadino e da editore e non si fida più delle forze politiche. “Ho sollecitato – ha detto – e sostenuto alcune iniziative ed alcuni progetti ma il risultato non è arrivato”. Ed allora meglio proporsi in prima persona. Candidato sindaco “non per fare scena”, anche se la location per ufficializzare la candidatura era sicuramente “coreografica”. Stampa e giornalisti convocati stamattina al cosiddetto “Bronx”, il quartiere popolare di Fontanelle, simbolo del degrado della città di Trapani. Bologna provoca sul punto: “Basta costruirci qui un ristorante a sei stelle o una buona trattoria e qui diventa tutto in”. L’editore di Telescirocco punta sulla sua storia, anche per parlare con chi non la conosce, a partire dai giovani: “Mi sono affidato a chi quell’esperienza l’ha vissuta e vi ha partecipato. Mi auguro che possa trasferirla ai propri figli, anche se è una utopia. Ma dico anche che se tanta gente che ha partecipato a quell’esperienza ora lavora ed è stimata nel proprio settore, dall’informazione all’imprenditoria, vorrà anche pur dire qualcosa. Telescirocco non è fallita, perchè la società c’è ancora. Ha chiuso i battenti, che è un’altra cosa”. Sul fronte politico è quanto mai chiaro. Dice sì alle collaborazioni: “Ma intanto vado avanti con il mio programma e con la mia lista. Sono pronto al confronto ma quando ci saranno nomi veri in campo. Ho una mia lista e non sto qui a raccontare balle, che ho tante liste, come fanno altri”. Dice no alle primarie: “Non le faccio perchè so come si svolgono. Conosco le pizzerie dove s’invitano gli elettori. Faccio solo un esempio. Ad Erice se Daniela Toscano non avesse vinto c’era pronto Mauro. Ecco cosa sono le primarie qui da noi. Ed ecco perchè non intendo parteciparvi”. Bologna ha una fitta agenda d’incontri. Ha cominciato con Sicindustria Trapani ed andrà avanti, in questi giorni, con le organizzazioni sindacali e di categoria. Ma con un metodo nuovo: “Non vado lì a chiedere di cosa hanno  bisogno. E’ un modo vecchio di affrontare i problemi. Vado, invece, con il mio programma e se c’è qualcosa da modificare la modifica, come nel caso di Sicindustria. Mi hanno detto che non possiamo più tornare in possesso della discarica ed ho cambiato il mio programma sul punto. Lo faremo, se sarà necessario, incontrando anche gli altri”. L’editore punta ad una giunta di salute pubblica: “Con quello che è successo in questa città, è davvero inutile fare gli schizzinosi. M’impegno direttamente perché voglio costruire, assieme alla città, una nuova classe dirigente, la mia amministrazione sarà aperta alle nuove generazioni, trentenni e quarantenni che potranno poi governare Trapani”. Bologna è anche entrato nel merito del programma per flash. Sì alla Grande Città: “E’ uno dei pilastri del progetto”. La parola d’ordine è però “Nuova Città”. Snobba invece il referendum per il Comune autonomo di Misiliscemi e rilancia: “Non capisco, ad esempio, perché il Piano regolatore generale non abbia determinato le condizioni per sviluppare Trapani verso Paceco, immagino un grande viale di raccordo che potrebbe essere chiamato Senatore De Nicola”. Nella Grande Città, Bologna aggiunge ad Erice, anche Paceco e Valderice. Si può rodare tutto con “un consorzio di servizi”. Netto anche sulla vicenda dei trasporti. Su quello cittadino, gestito dall’ATM è pronto a confrontarsi “anche su una riduzione delle corse, ma devono arrivare puntuali”. Sulla infrastruttura Birgi non lascia margini di mediazione: “Inutile girarci intorno, dobbiamo trovare un accordo con i nostri cugini palermitani. Birgi è una realtà interessante ma da sola non va da nessuna parte”. Per la sua campagna elettorale potrebbe pensare a delle commissioni di studio ma ci crede poco: “La gente non vuole sapere come la pensi. Vuole invece sapere come intendi risolvere i problemi e nel nostro programma ci sono le soluzioni. Entro 18 mesi si possono fare tante cose. Ecco un tempo di massima”. La sua squadra conta 5 collaboratori ma si sta allargando a nuove adesioni. La sua giunta avrà un vicesindaco donna sotto i 30 anni. Metà giunta al femminile e metà al maschile. Mafia ed antimafia? Bologna è tranciante: “Ne parlerò quando si sarà fatta chiarezza sulla Saguto”. L’editore è pronto alla sfida elettorale. Ed a chi gli segnala che alla fine potrebbe ritrovarsi di fronte, tra gli altri, Giacomo Tranchida, risponde sibillino: “Vangelo secondo Luca”. Soltanto in questo Vangelo c’è la parabola del figliol prodigo.

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