IL LIBERO CONSORZIO HA I SOLDI PER BIRGI MA NON SA COME SPENDERLI ED IL RISCHIO DI PERDERLI E’ VICINO

12 Gennaio 2018

Un silenzio lungo, ostinato e foriero di un fallimento che ha anche una data: 28 febbraio 2018. Dallo scorso mese di marzo il Libero Consorzio Comunale di Trapani ha inviato un quesito alla Regione. In sintesi: abbiamo in cassa 2.580.660 euro che due leggi regionali hanno stanziato per la promozione dell’aeroporto di Birgi. Come possiamo spenderli? Cosa dobbiamo farne? Risposta: il silenzio, appunto! Sono i soldi che la Regione ha indirizzato verso il ristoro per i danni della chiusura dello scalo durante la guerra in Libia nel 2011. Sono da anni nel bilancio dell’ex Provincia, ma nessuno ha mai detto come vanno spesi. Nei primi giorni di dicembre il commissario straordinario del Consorzio Raimondo Cerami ha proposto un tavolo tecnico per fare chiarezza una volta per tutte. Ha pensato ad un vertice con gli assessori regionali alle Autonomie Locali, al Turismo ed all’Economia. E per essere immediatamente operativo ha pensato d’invitare al tavolo tecnico anche i dirigenti dei dipartimenti dei tre assessorati. Anche in questo caso la risposta è stata il silenzio. L’emergenza è però dietro l’angolo. Per la stessa Regione entro il 28 febbraio chiederà al Consorzio d’inviare la rendicontazione del contributo straordinario che avrebbe dovuto favorire i flussi turistici dell’aeroporto di Birgi, con relativo piano di promozione. Vorrà dunque una risposta non avendo mai dato seguito alla richiesta di chiarimento. In questi anni il contributo in questione è sempre stato considerato come una formalità ed inserito in tutti i piani di rilancio di Birgi e nel confronto per finanziare il co-marketing. In realtà si tratta invece di soldi bloccati da un mix micidiale di disinteresse e d’incapacità della politica regionale e della sua burocrazia. Il commissario Cerami non si arrende e soprattutto non vuole finire sul banco degli imputati se dopo il 28 febbraio i soldi torneranno a Palermo. Al tavolo tecnico vorrebbe anche i sindaci del territorio e tutti quei soggetti istituzionali che hanno a che fare con il rilancio dell’aeroporto.

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