FUOCO NELLA RISERVA DELLE SALINE. ANNA GIORDANO: CRIMINALI DEL CERINO ED ORDINANZE INAPPLICATE”

12 Luglio 2017

La direttrice della Riserva delle Saline di Trapani e Paceco Anna Giordano li ha definiti “i criminali del cerino”. “Hanno ancora una volta trovato vita facile – ha denunciato la rappresentante del WWF – grazie anche alla inosservanza delle ordinanze sindacali che vengono ormai emanate come atto dovuto e non come obbligo a seguire, di applicazione rigorosa, pre e post incendi”. La direttrice ha circoscritto il campo d’azione dei piromani: “Ignoti hanno dato il via alle fiamme dalla via Garibaldi della frazione di Nubia nel territorio comunale di Paceco, da un canneto presente in un canale che da anni l’ente gestore chiede che venga pulito, sia per gli aspetti idraulici che per la prevenzione da incendi e ha ricevuto come risposte, ad oggi, solo rimpalli di competenze tra gli enti. Il risultato è drammaticamente sotto gli occhi di tutti, con ben oltre 15 ettari di preziosi habitat protetti, distrutti dal fuoco della mano criminale, con buona pace delle ordinanze, dei proclami, delle indignazioni postume alla conta dei danni”. Anna Giordano “salva” soltanto il Prefetto Giuseppe Priolo: “L’unico che ha colto gli appelli, con grande anticipo rispetto alla ben nota stagione di fuoco è stato il Prefetto che ha avviato preziosi tavoli tecnici per risolvere anche altre problematiche, man mano, segnalate dall’ente gestore ai vari enti competenti, ricevendo silenzi per troppo tempo”. La direttrice dell’area protetta non va troppo per il sottile: “I tavoli tecnici hanno visto la risoluzione di alcuni problemi, anche sul fronte della stagione bollente che era stata ampiamente preannunciata dai meteorologi, ma chi ha poi la responsabilità oggettiva di applicare le sue stesse ordinanze, ha dimostrato di avere ben poco pragmatismo, lasciando che l’inerzia diventasse nei giorni di grande caldo, complice perfetta della distruzione di habitat, piante e animali rari e protetti, paesaggio meraviglioso, oltre che di terrore laddove il fuoco ha raggiunto insediamenti produttivi e case. Non si può in presenza di ordinanze sindacali che obbligano i privati a pulire le fasce perimetrali dei
terreni, che vietano per anni determinate attività sulle aree percorse dal fuoco, assistere ad inerzia sulle aree pubbliche semplicemente perché ognuno degli enti interpellati rigetta la titolarità dell’intervento. Non è ammissibile, non più e si auspica che vengano accertate le responsabilità tutte, anche quelle relative alla disapplicazione delle leggi”. L’intervento dei Vigili del Fuoco ha evitato il peggio.

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