TRAPANI, PSI: “IL PADRONE DEL PD E’ TRANCHIDA. NON RISPETTANO I PATTI. AVANTI CON IL PROGETTO PER IL TERRITORIO”

21 Marzo 2017

La segreteria provinciale del Psi difende il suo leader Nino Oddo senza mai citarlo e pone il caso Pd. Per i socialisti la responsabilità della rottura è da attribuire per intero al gruppo dirigente dei democratici che non hanno rispettato i patti. Anzi, il Patto. “Il Patto federativo, per il quale – si legge nella nota della federazione trapanese del Psi – era stato costruito un percorso politico che doveva portare alle elezioni amministrative del 2017, e che ha visto progressivamente sparire il Pd dal tavolo delle trattative nonostante i ripetuti inviti del Psi a proseguire nel dialogo a Trapani e a Erice per costruire una coalizione tra partiti e movimenti che, nell’idea del Psi, avrebbe potuto realizzare un progetto vincente. Inviti completamente ignorati da tutto il Pd; da quello stesso Pd che, nella persona del segretario provinciale Campagna al congresso del Partito Socialista, aveva rilanciato una alleanza forte e coesa”. Per il Psi il problema è semplice e la rottura ha un responsabile, con tanto di nome e di cognome: “Evidentemente Campagna, o chi per lui, non aveva considerato il veto tranchidiano sul Psi. Già, Tranchida, vero padrone del Pd capace di costruirsi un movimento autonomo al suo servizio spesso contrapposto al Pd, capace ancora di costruirsi a Trapani una alleanza con Girolamo Fazio a discapito del candidato ufficiale, avanti con le smentite di rito, capace di pretendere di sedere al tavolo del patto federativo per l’alleanza su Trapani, capace di entrare ed uscire dal Pd a suo piacimento secondo la convenienza politica, vedi architetto Mauro candidato a sindaco di Erice quando pareva che la vittoria delle primarie potesse arridere ad un candidato a lui inviso, meglio sempre avere il piano B”. L’attacco al Pd è frontale ma c’è un capitolo a parte per il segretario dei Dem di Trapani Francesco Brillante che, con la sua lettera, ai vertici del suo partito ha posto il caso Trapani in una dimensione nazionale. La replica del Psi non s’è fatta attendere: “Dove era Brillante quando il paradosso di un partito diviso in fazioni in armi veniva monopolizzato dalla dittatura tranchidiana impegnata ad impedire una sacrosanta alleanza richiesta a gran voce dal Partito Socialista Italiano? A chi ha scritto Brillante? A Renzi ? A Faraone ? All’internazionale Socialista? A chi ha scritto? Pensiamo proprio a nessuno perché si sarebbe coperto di ridicolo e di vergogna”. La sfida a Brillante è stata lanciata: “Nemmeno il coraggio di alzare il telefono e dire <<sapete non possiamo fare l’alleanza perché il padrone del Pd ha posto il veto>>. Mesi e mesi di incontri e riunioni e contatti con la nostra, a più riprese, manifestata disponibilità, gettati nel calderone delle contraddizioni Pd”. Il Psi non si limita all’attacco al Pd. I socialisti confermano la volontà di andare avanti con il progetto per il territorio: “Un progetto di crescita ed integrazione, di internazionalizzazione e di attenzione alle persone che soffrono siano essi inoccupati, disoccupati o disabili, un progetto per il turismo e per il territorio, un progetto per Erice e per Trapani. Su programmi e solo su programmi molto chiari e su base locale, il Psi ha costruito una convergenza politica inattaccabile e proiettata sul futuro con Luigi Nacci e il senatore Antonio D’Ali se dovesse sciogliere la riserva, entrambi espressione di questo progetto fortemente osteggiato dal Pd perché evidentemente vincente”.

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