BIRGI, TRANCHIDA FA IL MEDIATORE TRA PALERMO E TRAPANI

17 Marzo 2017

Il Tranchida che non t’aspetti. Nella polemica a distanza tra la politica trapanese e quella palermitana sul futuro dell’aeroporto di Birgi – con il sindaco Leoluca Orlando che non scommetterebbe un euro sul “Vincenzo Florio” ed immagina uno scalo subalterno a quello palermitano e le piccate reazioni del senatore Antonio D’Alì e del candidato sindaco del Pd Pietro Savona – il primo cittadino di Erice prova a mediare e si presenta con un protocollo d’intesa per evitare uno scontro che non avrebbe vincitori ma soltanto perdenti, i due aeroporti siciliani. Un protocollo d’intesa costruito su quattro punti. Un protocollo da mettere a disposizione delle due società di gestione, da un lato Airgest, dall’altro Gesap. Ecco i punti dell’accordo proposto da Tranchida: 1) partecipare unitariamente alle iniziative promozionali messe in atto dall’assessorato regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, evidenziando in particolar modo la naturale propensione/mission destinazione Sicilia Occidentale; 2) sviluppare congiuntamente programmi tesi a facilitare l’incremento dei flussi turistici verso la Sicilia occidentale, promuovendo la destinazione, intesa come area geografica di elevatissimo appeal turistico culturale, presso i Paesi europei ed extraeuropei dai quali gli stessi flussi originano; 3) condividere e proporre alle compagnie aeree interessate, un disegno di network <<bilanciato>> e che consenta il giusto equilibrio tra le componenti business, turismo, sociale/familiare del traffico passeggeri; 4) adoperarsi attraverso gli opportuni canali istituzionali per ottenere, in sede comunitaria, una maggiore flessibilità del complesso di regole che limitano lo sviluppo degli scali aeroportuali siciliani anche se posti in aree remote, insulari, carenti gli altri efficaci modalità trasportistiche ed in costante ricerca di fattori di sviluppo economico ed occupazionale. Tranchida punta a proporre una sorta di pacchetto Trapani-Palermo con i due aeroporti a fare da catalizzatori dei flussi turistici che dovrebbero fare rete e non entrare in competizione, ancor meno in contrasto.

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