PALAZZOTTO: “CHE QUALCOSA NON ANDAVA ALLA BANCA DI PACECO LO ABBIAMO DETTO TRE ANNI FA”

28 Novembre 2016

“Che qualcosa non andava, io e Fava l’avevamo detto tre anni fa”. L’onorevole Erasmo Palazzotto è statouno dei due firmatari dell’interrogazione al Ministro dell’Interno e delle Finanze dell’epoca che chiedeva di fare chirezza sui rapporti tra la banca di Paceco e Filippo Coppola, condannato per associazione mafiosa. Ora che l’istituto di credito è sotto amministrazione giudiziaria perchè la DDA di Palermo ha scoperto collegamenti con la mafia e la massoneria deviata Palazzotto torna sulla questione: “Si sarebbe potuto intervenire tre anni fa, ma come al solito si è dovuti arrivare all’azione della magistratura, che finisce sempre per anticipare una politica che resta inerte”. Il deputato di Sinistra Italiana torna indietro nel tempo: “Già nel 2013 io e l’onorevole Fava avevamo presentato una interrogazione ai ministri di Interno e Finanze chiedendo di intervenire sugli strani movimenti della Banca di credito cooperativo di Paceco, che aveva erogato più volte prestiti ad un condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso come Filippo Coppola. Ma nessuno dal governo ha mai risposto all’interrogazione, nessuno è intervenuto sulla banca e non vi è stato alcun monitoraggio”. A dirlo è il deputato di Sinistra italiana Erasmo Palazzotto, in riferimento alla disposizione della misura di amministrazione giudiziaria per il Bcc di Paceco per sospetti contatti con la criminalità organizzata”. L’interrogazione senza risposta venne inviata aiMinistri Angelino Alfano (Interni) e Fabrizio Saccomanni (Finanze). Il governo era presieduto da Gianni Letta. Alfano è ancora al governo, sempre al Ministero dell’Interno, Saccomanni è stato, prima di fare il Ministro, direttore della Banca d’Italia.


				

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