ELEZIONI, ORLANDO: “ALL’ARS UNA LEGGE TRUFFA CONTRO DI ME E GLI ALTRI SINDACI INDIPENDENTI”

8 Agosto 2016

Una legge contro di lui. O meglio contro di lui e di quanti sono come lui. Per il sindaco di Palermo e presidente di ANCI Sicilia Leoluca Orlando all’Ars va di scena una politica “morta” che tenta d’imbrigliare le scelte dei cittadini e di approvare una nuova legge elettorale che ha l’obiettivo d’indebolirlo. Dall’effetto trascinamento – il voto al candidato consigliere torna ad essere anche un voto al candidato sindaco collegato senza la necessità di una ulteriore espressione di voto com’è invece attualmente – al premio di maggioranza alla lista o alla coalizione che raggiunge il 40%. “Mentre le amministrazioni comunali sono portate allo stremo con continui tagli di bilancio – tuona il primo cittadino – che impongono riduzioni dei servizi ai cittadini, la stessa classe politica che ha portato la Sicilia al collasso si agita per imporre un cambiamento della legge elettorale a pochi mesi dalle elezioni, dimostrando quale sia il proprio senso della democrazia e delle istituzioni”. A Palermo si voterà l’anno prossimo per eleggere il nuovo sindaco ed Orlando ha deciso di riproporsi per un secondo mandato. Ma l’Ars, a suo dire, vorrebbe sbarrargli il passo con “una vergognosa operazione <<contra personam>>, finalizzata solo ad ostacolare l’elezione di sindaci indipendenti dai partiti e liberi di agire per l’interesse dei cittadini. La quasi totalità delle proposte che si agitano all’Ars hanno come unico obiettivo quello di limitare la libertà di scelta dei cittadini e, una volta eletti i nuovi sindaci, renderli ricattabili dai partiti o addirittura da singoli consiglieri comunali”. Il giudizio di Orlando sulla politica regionale è sferzante: “Dopo il dissesto programmato di molti Comuni, i tagli ai servizi e il fallimento dei creditori, una politica che somiglia sempre più alla coda mozzata della lucertola, già morta ma che ancora si agita, cerca di dare il corpo definitivo alla agibilità dei Comuni, vera interfaccia fra lo Stato e i cittadini”. Orlando, tuttavia, non si dà per vinto: “In questa realtà dove i partiti sono già morti, per fortuna saranno gli elettori a dimostrare ancora una volta che le leggi truffa non portano mai buoni risultati per chi le inventa”.

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