ERICE, TRANCHIDA CONDANNATO PER UNA QUERELA. “FARO’ APPELLO”

11 Gennaio 2016

Il sindaco di Erice Giacomo Tranchida è stato condannato ad una multa di 500 euro più le spese processuali. I consiglieri d’pposizione Lella Pantaleo e Luigi Nacci lo avevano querelato dopo una delle tante “guerre” di comunicati. “Le sentenze – ha dichiarato il primo cittadino – non si commentano ma si rispettano. Se non condivise si appellano ed è quello che farò una vota conosciute le motivazioni”. Tranchida ritiene tuttavia “di non avere offeso l’onore dei consiglieri Pantaleo e Nacci ma ho cercato di fare chiarezza sulla loro strumentale contradditorietà nel non voler tenere sedute consiliari a valle, essendo paradossalmente fautori della Grande Città che peraltro voleva cancellare la stessa esistenza del Comune di Erice”. Tranchida conclude così: “La condanna, per un reato d’opinione, in un certo qual senso mi onora. Dopo decenni di amministrazione della cosa pubblica ricevo, ancorché in primo grado, la mia prima condanna penale ma non già per un reato contro la pubblica amministrazione o di danno alla collettività ma per essermi difeso da attacchi strumentali ed un utilizzando un diritto sacrosanto e costituzionalmente garantito, la libertà di parola e di opinione nel’ambito di una legittima, se si vuole dura, contrapposizione politica”. Sottolinea, infine, che resta fermamente convinto “che quanti praticano una professione di pubblica rilevanza, avvocato, ingegnere, gestore di patronati o corsi professionali, consulente e medici di famiglia, hanno un potenziale elettorale maggiore rispetto ad altri normali cittadini”. Pantaleo e Nacci sono entrambi medici.

 

 

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